Chi vinse i primi Oscar, 90 anni fa
All'epoca non si chiamavano ancora Oscar, i "miglior film" furono due e in uno di questi c'era un bacio tra due uomini
Il 16 maggio 1929, 90 anni fa, furono assegnati a Los Angeles i primi Oscar, anche se ancora nessuno li chiamava così. Si chiamavano soltanto Academy Awards: cioè i premi dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, un’associazione creata due anni prima. Le statuette già c’erano, ma non avevano ancora un nome. La cerimonia non fu granché: durò 15 minuti, non fu trasmessa né in radio né in tv e i giornali non le diedero particolare peso. D’altra parte i vincitori erano stati annunciati tre mesi prima. Ma ci furono comunque cose di cui parlare: qualche grande nome venne snobbato, si premiarono i film muti trascurando la recente innovazione del sonoro e non fu ben chiaro quale fosse il premio più importante tra due premi simili.
Col tempo però si sarebbe deciso che un premio era più importante degli altri, e quindi oggi possiamo dire che il primo miglior film della storia degli Oscar fu Ali: un film muto di amore, guerra e amicizia; con tante scene di azione girate in volo, con un paio di scene di nudo, con un bacio tra due uomini e una scena che molti avranno già visto, magari senza sapere che sia una scena di Ali.
Ma prima di parlare di Ali, qualche parola sulla cerimonia e sul perché si può dire che a vincere fu Ali, e non Aurora, l’altro miglior film dei primi Oscar. La cerimonia del 16 maggio 1929 – qualche mese prima del giovedì nero di ottobre – fu in sostanza una cena, a cui parteciparono circa 270 persone. Si tenne nella più grande sala dell’Hollywood Roosevelt Hotel, inaugurato due anni prima e intitolato al 26° presidente degli Stati Uniti, e chi voleva partecipare dovette pagare 5 dollari (pari a un po’ meno degli odierni 100 dollari). Furono consegnate 12 statuette: quelle per gli attori e le attrici tenevano conto di tutti i film in cui avevano recitato e che erano usciti nella stagione precedente, e non – come ora – di un solo ruolo in un solo film. Fu assegnato anche un premio per le migliori didascalie; premio che scomparve un anno dopo, quando con l’arrivo del sonoro sparirono le didascalie.
Si parlò molto di Charlie Chaplin, che era stato nominato come regista, attore e sceneggiatore di Il circo, ma le cui nomination erano state cancellate per dargli un solo “premio speciale” (non è chiaro se per evitare che vincesse tutti i premi principali o per le sue posizioni politiche di sinistra, per le quali non era ben visto a Hollywood). Un premio speciale fu dato anche ai fratelli Warner, che pochi anni prima avevano appunto fondato la Warner Bros. Furono premiati per aver prodotto Il cantante di jazz, uno dei primi film sonori. Quel premio speciale fu dato perché gli altri film sonori non erano stati ammessi in gara: li si considerava troppo diversi dalla maggior parte dei film muti e quindi difficilmente giudicabili insieme. Il premio per il miglior attore lo vinse il tedesco Emil Jannings, che non molti anni più tardi sarebbe finito a fare film propagandistici per la Germania nazista, diventandone uno degli attori simbolo.
La diatriba su quale fosse il vero miglior film della cerimonia è semplice: Aurora, un film drammatico e allegorico di Friedrich Wilhelm Murnau, ricevette il premio per la miglior produzione artistica (in inglese: best unique and artistic picture). Ali fu premiato invece come miglior produzione (in inglese: outstanding picture). Uno era il film artisticamente migliore, l’altro quello più completo. Per evitare confusione, dall’anno successivo si eliminò il premio per il film “più artistico” e restò quello per il miglior film in generale: ancora oggi, la statuetta per il miglior film se la porta a casa il produttore, non il regista.
Non ci sono quindi dubbi nel dire che il primo miglior film della storia degli Oscar fu Ali. Lo diresse William A. Wellman, che nella prima Guerra mondiale era stato pilota militare, e fu il film più caro mai fatto fino ad allora. Durava un paio d’ore e per girarlo e montarlo ci vollero nove mesi, molto più rispetto alla maggior parte dei film del tempo. Wellman – che in seguito avrebbe diretto il famoso Nemico pubblico, il primo È nata una stella e un paio di western fuori dai canoni del tempo – fu scelto dalla Paramount Pictures soprattutto per la sua esperienza in guerra.
Il film parlava infatti di due amici, David e Jack, uno ricco e l’altro della classe media, che amavano la stessa donna, Sylvia, e che finivano entrambi a fare i piloti militari in Francia, combattendo contro i tedeschi. All’inizio ci sono un po’ di fraintendimenti su chi sia, tra i due, il preferito della donna. Ma tanto conta poco, perché ad arrivare in Francia come infermiera è Mary, un’altra donna. Mary, che a differenza della più sofisticata Sylvia è “la ragazza della porta accanto”, e che è innamorata di David, anche se lui non se la fila per niente. Ma arriviamo allo straziante finale: nella battaglia di Saint-Mihiel David viene abbattuto dai tedeschi. Ma sopravvive, e anzi riesce a prendere un aereo tedesco e tornare in cielo. E chi c’è in cielo a caccia di nemici tedeschi? Jack. Jack vede un aereo nemico, lo segue, lo colpisce e lo fa precipitare a terra. E sceglie anche di atterrare vicino a quell’aereo. Dove scopre che il pilota era l’amico David, che muore. Finisce la guerra, Jack va a casa, soffre, va a farsi perdonare dai genitori di David e scopre di amare Mary, mica Sylvia.
Mary è Clara Bow; Jack e David sono Charles ‘Buddy’ Rogers e Richard Alren. I due attori riuscirono a continuare anche con il sonoro; Bow fu invece una delle attrici più note degli anni Venti, che però fece poche cose nei Trenta. Ma l’attore più famoso del film è uno che allora era praticamente sconosciuto: si chiama Gary Cooper, comparve per un paio di minuti ma gli bastarono per farsi notare e dare il via alla sua carriera.
Oscar a parte, Ali ebbe ottimi risultati. Anche perché uscì poco dopo che Charles Lindbergh era stato il primo a sorvolare l’oceano Atlantico, un’impresa di cui si parlò molto. Dopo qualche anno però di Ali si dimenticarono quasi tutti, e per diversi decenni si pensò che non ne esistessero più copie. Negli anni Novanta se ne ritrovò una integra in un archivio di Parigi. Si poté così rivedere quello che è forse il primo bacio tra due uomini in un film di Hollywood.
E si poterono rivedere le inconsuete scene di nudo, per il tempo, sia maschile (uomini di spalle alla visita militare) che femminile.
E si poterono apprezzare i tanti meriti tecnici del film. Un esempio sono le complicate scene di combattimento in volo, in cui spesso gli attori stessi dovevano, volando, girare la telecamera verso l’esterno per riprendere il paesaggio e verso di sé per i primi piani, o come la scena del locale di Parigi.
È molto famosa anche la scena che mostra Jack ubriacarsi in un locale di Parigi. È una carrellata tra le più celebrate del cinema, girata con una cinepresa messa su una gru che passava attraverso diversi tavolini (al terzo dei quali ci sono due donne che si accarezzano).
Fu girata così: