Il M5S ha espulso il suo candidato sindaco a Cagliari
Alessandro Murenu aveva espresso posizioni contrarie all'aborto e alle unioni gay: la decisione fa emergere altre divisioni nella coalizione di governo
Il M5S ha tolto l’appoggio ad Alessandro Murenu, che aveva candidato come sindaco alle elezioni comunali di Cagliari del 16 giugno. Il M5S ha cancellato la lista a suo sostegno e lo ha espulso dal partito a causa di post che aveva pubblicato in passato su Facebook, in cui esprimeva posizioni contrarie alle unioni civili e all’aborto. Il termine per presentare le liste scade sabato alle 12: il M5S non ha abbastanza tempo per trovare un sostituto e quindi non presenterà alcun candidato sindaco a Cagliari.
Murenu ha 58 anni, è cardiochirurgo all’ospedale Brotzu, ha sei figli da due diversi matrimoni ed è nonno di una bambina. La sua candidatura era stata annunciata ieri ma erano iniziate subito le polemiche, in particolare per un post che aveva condiviso ad aprile che sosteneva che «Chiamare l’aborto un diritto della donna è come chiamare la lapidazione femminile un diritto dell’uomo». Murenu aveva chiarito ieri la sua posizione dicendo che «La legge 194 non si tocca, così come non si torna indietro sui diritti delle persone omosessuali. La mia vita professionale e familiare testimonia questi valori, anche a difesa dei diritti dei migranti, ma prendo atto che con l’apertura della campagna elettorale si è messa in moto anche la macchina del fango. La mia vita, la mia professione, i miei rapporti lavorativi e personali parlano chiaramente a favore della massima tolleranza e rispetto delle persone, senza alcun pregiudizio» e infine che «Sono state prese a caso alcune frasi e totalmente decontestualizzate». Ieri alle 17 il suo account è stato cancellato da Facebook.
Oggi, in una nota ufficiale, il M5S ha comunicato l’espulsione e ribadito che «Ci sono valori che fanno parte del DNA del Movimento, come l’idea di una donna che ha diritti e doveri identici a quelli dell’uomo. Nel lavoro, in famiglia, in amore. Ribadiamo che siamo lontani anni luce dalle posizioni espresse al Congresso di Verona e oggi torniamo sull’argomento per prendere le distanze da quanto affermato dal candidato a sindaco di Cagliari, Alessandro Murenu. Ci vuole rispetto per la donna, ma soprattutto coerenza. Chi vuole associare rivendicazioni come quelle espresse a Verona contro la donna al simbolo del Movimento, si sbaglia di grosso ed è fuori dal nostro progetto». La nota si riferisce al discusso Congresso Mondiale delle Famiglie che si era tenuto a fine marzo a Verona e che aveva fatto emergere nuove divisioni nella coalizione di governo: da una parte c’era la Lega, che sosteneva il Congresso e molti dei suoi temi, dall’altro il Movimento 5 Stelle, che ne aveva preso le distanze e non aveva partecipato all’evento.