Le Filippine hanno richiamato l’ambasciatore dal Canada per una disputa sui rifiuti
Le Filippine hanno richiamato l’ambasciatore e altri due diplomatici dal Canada, accusando il Paese di non aver ritirato entro la data prefissata, il 15 maggio, 69 container pieni di spazzatura canadese che erano stati portati a Manila tra il 2013 e il 2014. Il ministro degli Esteri filippino, Teodoro Locsin, ha scritto su Twitter che «manterremo una presenza diplomatica ridotta in Canada finché la sua spazzatura resterà qui»; ha anche criticato i diplomatici filippini per non aver fatto abbastanza per risolvere la situazione. Il mese scorso il presidente filippino Rodrigo Duterte aveva minacciato il Canada dicendo che avrebbe portato personalmente i container via mare nel Paese.
Il caso risale a quando, nel 2013, il precedente governo canadese del Conservatore Stephen Harper aveva stretto un accordo con le Filippine che prevedeva l’invio di container con plastica riciclabile. L’anno successivo le Filippine si lamentarono con il Canada perché erano invece pieni di rifiuti non riciclabili, e nel 2016 un tribunale filippino ordinò che venissero riportati indietro a spese del Canada. L’allora governo di Justin Trudeau aveva ribadito di non essere responsabile dell’accordo ma che avrebbe ritirato i rifiuti, cosa non ancora avvenuta: al momento i 69 container si trovano in parte nel porto di Manila, altri 34 sono stati smaltiti depositati in una discarica della città.