L’europarlamentare Lara Comi e il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti sono indagati per finanziamento illecito ai partiti
L’europarlamentare di Forza Italia Lara Comi e il presidente di Confindustria Lombardia Marco Bonometti sono indagati per finanziamento illecito ai partiti. L’indagine fa parte di uno dei filoni della estesa inchiesta sulla corruzione in Lombardia, nei rapporti tra politici, amministratori, dirigenti e imprenditori, principalmente tra Milano e Varese, quella per cui è indagato anche il presidente della Regione Attilio Fontana. Bonometti avrebbe dato 31mila euro, formalmente per finanziare due studi di mercato sull’Europa, alla società Premium Consulting srl, di cui Comi è socia: secondo gli investigatori sarebbe un finanziamento illecito, dato che secondo i giornali il testo commissionato alla società di Comi risulterebbe liberamente scaricabile sui siti con le tesi di laurea.
Al centro dell’inchiesta sulla corruzione in Lombardia c’è Gioacchino Caianiello, potente ex coordinatore provinciale di Forza Italia a Varese, già condannato in via definitiva per concussione nel 2017. Da quanto si legge nella richiesta di custodia cautelare per le 43 persone arrestate il 7 maggio, Caianiello avrebbe fatto da intermediario per «contratti di consulenza» fatti con «una società riconducibile a Lara Comi».
Riguardo all’accusa nei suoi confronti, Lara Comi ha detto al Corriere della Sera: «Apprendo con stupore dell’inchiesta dai media. Io non ho ricevuto nulla. Mi sembra comunque un’accusa assurda, perché non c’era alcun motivo di trovare eventuali consulenze false per un finanziamento. I lavori sono stati svolti, ma l’accusa, ripeto, è assurda». Comi è candidata alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo nelle liste di Forza Italia nella circoscrizione Nord-Ovest.