10 cose sull’ultimo episodio di Game of Thrones
Immagini, video, gif, teorie, riassunti e spiegazioni sul penultimo episodio dell'ultima stagione
Dalla notte di domenica è disponibile anche in Italia “The Bells” (“Le Campane”), il quinto e penultimo episodio dell’ottava stagione e dell’intera serie di Game of Thrones. È durato 78 minuti e – così come i precedenti due e il prossimo – è stato scritto da David Benioff e D. B. Weiss, i due creatori della serie. L’ha diretto Miguel Sapochnik, già regista del terzo episodio di questa stagione, quello della buia battaglia tra vivi e morti. In genere, gli episodi diretti da Sapochnik e i penultimi episodi delle stagioni di Game of Thrones hanno sempre avuto molta azione e pochi dialoghi. È stato così anche questa volta e tra poco ne parliamo, elaborando lutti, raccontando svolte e provando a capire perché è successo quel che è successo e cosa potrebbe succedere, ora che è successo. Da qui in poi, SPOILER.
Ricapitolando
Il quarto episodio era finito con la decapitazione di Missandei e con Daenerys che, comprensibilmente, non la prendeva molto bene. Il quinto inizia con Varys che scrive chissà a chi il segreto, che ormai per molti non è più un segreto, su chi fossero i genitori di Jon Snow. Varys, data la sua esperienza in fatto di re e regine, sembra aver capito la piega che sta prendendo Daenerys e la piaga che tutto ciò potrebbe diventare per Westeros. Prova a spiegare a Tyrion e a Jon che quando nasce un (o una) Targaryen è come lanciare una moneta, e c’è una possibilità su due che quel (o quella) Targaryen esca pazzo (o pazza). Forse prova anche ad avvelenare Daenerys, ma lei non mangia. Fatto sta che il suo tentato tradimento viene denunciato da Tyrion, e dopo una decina di minuti Varys finisce dracarizzato da Daenerys.
Dopo che Tyrion ci prova e fallisce, e dopo che Daenerys dà a Verme Grigio l’unico oggetto (non particolarmente allegro) che Missandei si era portata da Essos, Jon va da Daenerys. Lui prova a farla ragionare, lei gli dice che nessuno la ama e tutti la temono; lui le dice che la ama, lei prova a baciarlo, lui le fa capire che non è cosa. Daenerys decide quindi di non avere pietà e procedere con l’assedio di Approdo del Re.
Nel frattempo Arya e il Mastino, che avevamo visto cavalcare insieme nella neve, arrivano ad Approdo del Re. Ci aveva provato anche Jaime, che scopriamo essere stato fatto prigioniero dalle truppe di Daenerys e che vediamo essere liberato da Tyrion: perché è suo fratello e gli vuole bene, e perché spera che convinca Cersei ad arrendersi o perlomeno fuggire.
L’assedio si risolve piuttosto in fretta perché Daenerys ha una cosa che torna utile in un assedio medievale: un drago, Drogon, l’ultimo che le è rimasto. Drogon brucia le balestre che potrebbero ferirlo e spalanca ai soldati di Daenerys la strada per superare le mura di Approdo del Re. I Dothraki (evidentemente non erano morti tutti-tutti), gli Immacolati e gli uomini di Jon Snow entrano quindi ad Approdo del Re e combattono fino a che non suonano le campane, segno della resa. Daenerys, per niente paga della sua sete di vendetta, dà di matto e brucia a destra e a manca, facendo strage di soldati ma anche di civili, donne e bambini. Varys ci aveva preso, con quella storia della moneta. Seguono: i Dothraki che non disdegnano mai una bella razzia, un combattimento tra Jaime e Euron Greyjoy (vinto da Jaime, checché ne dica Euron), un combattimento tra i fratelli Clegane (finito con la morte di entrambi), la fuga di Arya (convinta dal Clegane buono a non inseguire Cersei per ucciderla) e la presa di coscienza da parte di Jon che la sua regina è diventata malvagia. Intanto Cersei, che passa gran parte della puntata a guardare immobile dall’alto la sua città che va a fuoco, incontra Jaime e i due provano a scappare. Ma pare proprio che muoiano, insieme, sepolti sotto le macerie che crollano loro in testa.
In memoriam
Sono morti in tanti, in questo episodio. Personaggi importanti, principali, che in molti casi erano al centro della storia dalla prima stagione. Muore Varys, bruciato proprio dove anche Stannis e Melisandre bruciavano persone a Roccia del Drago. Poi muore Harry Strickland. Chi? Il capitano della Compagnia Dorata, i mercenari arruolati da Cersei, che se la dà a gambe quando vede Drogon e i Dothraki. Muore Euron, che si salva dal fuoco di Drogon e guarda caso finisce nella stessa caletta in cui Jaime sta passando per entrare di nascosto ad Approdo del Re. Muore Qyburn, ucciso dalla Montagna. Muoiono Sandor e Gregor Clegane, il Mastino e la Montagna, precipitando giù da una torre, dopo che il primo prova senza successo a uccidere il secondo (che già di partenza è più morto che vivo). Muoiono Jaime e Cersei, abbracciati, con lui che consola lei. Muoiono anche svariati soldati di entrambe le parti e moltissimi innocenti di Approdo del Re, comprese la madre e la figlia che Arya aveva provato a salvare, dopo che loro avevano salvato lei.
Qualcuno su Reddit ha scritto che chi muore in questo episodio, muore per qualcosa di molto chiaro da tempo: Cersei per la sua arroganza, Jaime per il suo amore per lei, Sandor per la sua ricerca della vendetta, Qyburn per il suo giocare a fare Dio, Euron (anche lui) per la sua arroganza.
A chi scrive Varys?
Non è certo, ma sembra che Varys scriva più di un bigliettino, da mandare via corvo, per far sapere a qualcuno che Jon Snow è il legittimo pretendente al Trono di Spade. Uno lo brucia quando Verme Grigio va a prenderlo per farlo giustiziare, ma è probabile che l’altro riesca a spedirlo. Non è però dato sapere a chi. Quello che sappiamo è che del segreto sono a conoscenza: Bran, Arya e Sansa Stark, Jon, Daenerys, Varys, Tyrion e Sam. A chi altro potrebbe interessare quel segreto? E poi: visto cosa ha fatto Daenerys, potrebbe essere un problema se si venisse a sapere che pure Jon è un Targaryen?
Tra l’altro, Varys e Daenerys se l’erano più o meno detti che sarebbe successo quello che è successo. Lui le aveva detto che avrebbe provato a farle cambiare idea, se lei fosse diventata malvagia; lei gli aveva detto che l’avrebbe bruciato vivo, se lui l’avesse tradita. E che sarebbe morto gliel’aveva detto anche Melisandre nella passata stagione.
Daenerys cattiva
Era partita bene, Daenerys, liberando schiavi, spezzando catene e ascoltando (non sempre ma qualche volta) quel che avevano da dire i suoi consiglieri. Certo, aveva bruciato vivi il fratello e il papà di Sam e non sempre aveva dimostrato clemenza. Ma aveva anche perdonato qualcuno, qualche volta, e soprattutto aveva messo in stand by la sua guerra personale e sacrificato due draghi su tre per combattere il Re della Notte e il suo esercito. Ma sia nei libri da cui è tratto Game of Thrones che nelle precedenti stagioni della serie c’è più di un accenno al fatto che lei e chi le sta accanto tema che a un certo punto possa impazzire come suo padre e “bruciarli tutti”.
In effetti, da quando è arrivata a Westeros, le sono successe diverse cose per nulla piacevoli: ha perso diverse battaglie e molti alleati (i Tyrell e i Martell, per dirne due), ha perso la gran parte dei Dothraki e degli Immacolati, ha perso due draghi, ha visto morire tra le sue braccia Jorah Mormont, ha visto morire decapitata davanti a lei la sua unica amica Missandei, ha perso la fiducia dei suoi due consiglieri (Varys e Tyrion) e ha perso l’amore di Jon Snow. In più ha notato che nessuno a Westeros, nemmeno a nord, le voleva bene, e che la sua pretesa di sedersi sul Trono di Spade era illegittima, visto di chi è figlio Jon. A ben guardare, la storia era piena di pezzetti che, se messi insieme, possono spiegare il perché di quel che fa Daenerys.
Se mentre la città brucia avete visto anche delle fiamme verdi, sono le fiamme dell’Altofuoco, un liquido infiammabile che il Re Folle aveva lasciato in giro per Approdo del Re ai suoi tempi.
Immaginate se Jorah, dopo tutto quello che aveva passato e provato per lei, le avesse visto fare quello che ha fatto. E, come ha fatto notare il New York Times, immaginate anche cosa può pensare, dopo questo episodio, tutta quella gente che, guardando Game of Thrones, aveva deciso di chiamare le proprie figlie Khaleesi.
Doveva succedere, è successo
Dalla prima stagione c’è grande attesa tra i fan per il confronto definitivo tra i fratelli Clegane, il Mastino e la Montagna, che si odiano da quando il secondo ustionò la faccia del primo: è il motivo per cui il Mastino è sfigurato, oltre che quello per cui ha così tanta paura del fuoco. L’ultima volta si erano visti alla fine della settima stagione, quando il Mastino assicurò al fratello che sarebbe tornato per combattere. È successo, in un chiaro esempio di quello che si può definire fan service: un evento molto atteso dagli spettatori, che chi scrive la serie decide quindi di far accadere.
Il Cleganebowl – chiamato così per paragonare quest’incontro a quello tra le due più forti squadre del campionato statunitense di football americano: il Super Bowl – avviene dopo che il Mastino convince Arya a non seguirlo e trova la Montagna, che per un attimo sembra avere ancora una parvenza di vita interiore, tanto che per la prima volta da quando fu più o meno riportato in vita (dopo essere stato quasi ucciso da Oberyn Martell) disobbedisce a un ordine di Cersei e addirittura uccide Qyburn. Il Mastino fa fuori i soldati di Cersei con la stessa facilità con cui si uccidono gli Stormtrooper di Star Wars, e poi si dedica al fratello. Gli conficca oggetti contundenti in pancia e nell’occhio ma la Montagna non muore. Allora sceglie di gettarsi giù dalla torre insieme a lui. A proposito di Star Wars:
When the Mountain's helmet comes off. #GameOfThrones pic.twitter.com/vLYXwCfaPM
— The Pixel Factor (@ThePixelFactor) May 13, 2019
La scena è notevole per il combattimento, per il modo in cui Cersei capisce l’andazzo e se ne va e anche per il montaggio che viene fatto tra le scene del Mastino che combatte contro il fratello e le scene di Arya tra la folla di Approdo del Re. Forse il Mastino è morto felice, o forse si è reso conto – come si intuisce dalle sue ultime parole ad Arya – dell’inutilità della sua vendetta.
Momento “La storia siamo noi” di De Gregori
La pagina Reddit di Game of Thrones ha preso molto a cuore le vicende di un soldato qualsiasi che è ormai qualche stagione che viene sballottato qua e là ma alla fine sembra sempre farcela.
Cersei e Jaime
Non era così scontato che morissero, ma era difficile immaginare che se fossero morti non l’avrebbero fatto insieme. Infatti muoiono insieme: ritrovandosi proprio dove si erano lasciati alla fine della settima stagione, in quel portico in cui Cersei aveva fatto costruire la mappa di Westeros. Qualcuno ricorda la vecchia regola secondo la quale qualcuno, in tv o al cinema, non è da considerarsi morto finché non lo si vede chiaramente morto, ma è molto difficile pensare che possano essere sopravvissuti a tutto quello che cade loro in testa. La loro morte, tra l’altro, sembra ricalcare in parte la famosa profezia del Valonqar, con la quale una strega aveva predetto a una giovanissima Cersei che sarebbe stata uccisa dal suo fratello minore (e Jaime, pur essendo suo gemello, è nato per secondo). Jaime non uccide Cersei, ma nei libri quella profezia parla di lacrime (e Cersei piange) e dice che lei morirà con la mano del Valonqar attorno alla sua gola (e in effetti Jaime le mette la mano sul collo, abbracciandola).
La Compagnia Dorata
L’arrivo di questa compagnia di mercenari di Essos era stato ipotizzato dai fan, discusso dai personaggi della serie e mostrato nella settima stagione. Poi sono arrivati in 20mila ma non hanno fatto granché: hanno combattuto poco, sono stati sconfitti quasi subito e il loro comandante se l’è data a gambe. E non avevano nemmeno gli elefanti.
And then we just realize,Samwell Tarly killed more people than entire Golden Company #GameofThrones pic.twitter.com/aZP6SVL8Fo
— Arjun Pa (@arrjunn_) May 13, 2019
Dietro le quinte
Un video di dieci minuti in cui, tra l’altro, si vede anche quel soldato senza nome, sballottato in giro dalla Storia.
E uno di 35, con ancora più approfondimenti:
E anche il trailer del lungo documentario The Last Watch, che sarà mandato in onda tra due settimane:
L’ultimo episodio
Quello in cui tutto finirà e in cui forse scopriremo a chi scriveva Varys, dove va Arya con il suo cavallo bianco (l’avete notato che la bambina che prova di salvare teneva in mano il modellino di un cavallo bianco?) e – soprattutto – chi diavolo si siederà su quel maledetto Trono di Spade. Per farlo servirà uccidere Daenerys? Se sì, chi potrebbe ucciderla? Melisandre, che nel suo ultimo periodo sembra averci preso con le profezie, aveva detto che Arya avrebbe chiuso un po’ di occhi di diversi colori. Le restano quelli verdi: ce li aveva Cersei, che non c’è più, ma ce li ha anche Daenerys (anche se nei libri viene detto che ha gli occhi viola). Ma non sarebbe strano se, dopo aver ucciso il Re della Notte, Arya uccidesse anche Daenerys? Un’altra questione è: se Daenerys dovesse ordinare al suo drago di sputare fuoco contro Jon Snow, il drago cosa farebbe, visto che Jon è un Targaryen e sembra andare d’accordo con i draghi?
C’è il trailer dell’ultimo episodio, per chi ci tiene: