L’ordine di rimuovere lo striscione contro Salvini è arrivato “da molto in alto”, dice un sindacalista
Lo ha detto parlando dei pompieri intervenuti con una gru per toglierlo durante un comizio del ministro dell'Interno
L’ordine di inviare i vigili del fuoco a rimuovere uno striscione anti-Salvini durante un comizio del ministro dell’Interno a Brembate, in provincia di Bergamo, è arrivato «da molto in alto», ha scritto Costantino Saporito, rappresentante nazionale del sindacato USB dei vigili del fuoco, che ha inviato una lettera di protesta alla prefettura di Bergamo.
«Ho parlato con i miei colleghi del comparto di Bergamo, e mi hanno confermato che l’ordine è arrivato ‘da molto in alto’, quindi la prefetta ha ordinato a una delle nostre squadre di portarsi sul posto e di togliere lo striscione esposto da una privata cittadina. Tutto questo non è normale e non è opportuno. Se lo striscione generava un problema politico, perché non è intervenuta la Digos? Invece di preoccuparsi del dissenso, il ministro Salvini si occupi del contratto nazionale dei pompieri, che ancora manca della tutela dell’Inail»
Salvini è arrivato a Brembate la mattina di lunedì per partecipare a un comizio. In città, tra due finestre di una casa, era stato appeso uno striscione con la scritta “Non sei il benvenuto”. I vigili del fuoco sono intervenuti con una gru per rimuoverlo su ordine del questore, ha detto il comandante locale dei vigili del fuoco. Secondo il sindacalista Saporito, però, l’ordine sarebbe arrivato da ancora più in alto, cioè dal prefetto che risponde direttamente al ministro dell’Interno. Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha chiesto spiegazioni su chi avesse ordinato l’intervento con un post Facebook.
Stamattina alle 9 Salvini parlava a Brembate (Bergamo) ad un’iniziativa di partito. Una signora ha esposto alla finestra uno striscione (vedi foto). Poco dopo lo striscione è stato rimosso dai vigili del fuoco. Domando: chi ha dato loro l’ordine di intervenire? A che titolo? pic.twitter.com/ZATp7HuoI6
— Giorgio Gori (@giorgio_gori) May 13, 2019
Non è la prima volta che agenti delle forze dell’ordine intervengono per fermare piccole e pacifiche contestazioni a Salvini, in genere sulla base di una legge del 1948 che proibisce di “turbare” gli eventi di campagna elettorale. A Salerno, il 7 maggio, la polizia era entrata a casa di una donna intimandole di togliere dal suo balcone uno striscione con scritto “Questa Lega è una vergogna”. Quel giorno era previsto un comizio del ministro dell’Interno. Qualche mese fa un ragazzo fu fermato dalla polizia per aver mostrato un cartello con scritto “Ama il prossimo tuo”, mentre a una donna era stato sequestrato il cellulare senza motivo.