Cosa si ottiene unendo cartelloni pubblicitari occidentali e immagini di propaganda dell’ISIS
Michela Battaglia e Stefano De Luigi hanno creato manifesti di un'estetica ricercata e straniante, da guardare due volte
Unendo cartelloni pubblicitari della metropolitana di Parigi e immagini di propaganda dello Stato Islamico i fotografi Michela Battaglia e Stefano De Luigi hanno creato Babel, un progetto ibrido che dal 9 maggio è in mostra al Palazzo Ducale di Genova, in occasione della Settimanale di fotografia.
Battaglia ha spiegato al Post che lei e De Luigi hanno iniziato a interrogarsi sull’utilizzo delle immagini dello Stato Islamico e la loro fruizione intorno al 2015, dopo avvenimenti come l’attentato nella redazione di Charlie Hebdo e quello al Bataclan di Parigi, chiedendosi quali immagini potessero descrivere certi eventi e come loro, da fotografi, potessero aggiungere qualcosa. Battaglia ha spiegato: “La fotografia è un linguaggio universale e sia la pubblicità che la propaganda ne fanno spesso un uso simile, facendo leva su bisogni e mancanze”. Hanno deciso di restringere la ricerca sui manifesti pubblicitari di Parigi e sulle immagini diffuse dallo Stato Islamico, che in quegli anni aveva un’efficientissima macchina di propaganda.
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Le fotografie dei cartelloni pubblicitari parigini sono state realizzate da De Luigi (che a Parigi ci vive), mentre Battaglia si è occupata della ricerca delle immagini di propaganda sulle riviste dell’ISIS, in particolare Dabiq, Dar al-Islam e Rumiyah. Come nelle intenzioni degli autori, il risultato di questa unione è un collage di linguaggi diversi che ricorda i manifesti di Mimmo Rotella, che inventò negli anni Cinquanta il cosiddetto décollage. L’effetto è un’estetica ricercata eppure straniante, che dà un’idea di smarrimento e costringe a chiedersi cosa si stia guardando.
Michela Battaglia è nata a Palermo nel 1982 ma vive e lavora a Milano, dopo aver studiato all’International Center of Photography di New York. Nel 2012 ha pubblicato il libro Storie di Mafia edito da Postcart Edizioni. Stefano De Luigi è nato a Colonia nel 1964 e vive e lavora a Parigi. Fa parte dell’agenzia VII, è stato premiato più volte al World Press Photo e ha lavorato con importanti giornali internazionali, come il New Yorker, Geo, Paris Match e Stern.