La procura di Pisa ha disposto la riesumazione del corpo di Emanuele Scieri
La procura di Pisa ha disposto la riesumazione del corpo di Emanuele Scieri, il paracadutista della Brigata Folgore, scomparso il 13 agosto 1999 nella caserma Gamerra di Pisa e trovato morto tre giorni dopo ai piedi di una torre usata per asciugare i paracadute. Dopo 19 anni dalla morte di Scieri, nel 2018, una persona era stata arrestata con l’accusa di aver partecipato all’omicidio, mentre altre due erano state messe sotto indagine.
L’indagine della procura di Pisa, dove ha sede la caserma Gamerra, era stata riaperta nel 2017, in seguito ai lavori di una commissione parlamentare d’inchiesta che aveva scoperto una serie di nuovi elementi. Scieri morì in seguito alla caduta da una torre utilizzata per asciugare i paracadute, facendo inizialmente pensare che potesse essersi trattato di un caso di suicidio. Una delle sue scarpe, però, fu ritrovata lontana dal corpo, mentre i medici scoprirono una ferita al piede e al polpaccio che, secondo l’analisi della commissione, non erano compatibili con una caduta o con un tentativo di suicidio. Scieri, aveva concluso la commissione, fu aggredito prima di cadere dalla torre. Secondo i magistrati, non solo Scieri fu fatto cadere, ma fu lasciato a terra agonizzante. Se invece fossero stati chiamati i soccorsi, avrebbe potuto salvarsi. Per questo l’accusa contestata agli indagati è di concorso in omicidio volontario.
Già all’epoca della morte di Scieri, diversi alti ufficiali, come il generale Enrico Celentano, comandante della Folgore, ipotizzarono che la morte di Scieri potesse avere a che fare con un episodi di nonnismo, che era frequente e diffuso in numerosi reparti dell’esercito e in particolare nella Folgore, un reparto dalla disciplina particolarmente dura e con un forte spirito di corpo. Scieri è sepolto a Siracusa.