Cuba razionerà alimenti e beni di prima necessità
È la conseguenza delle sanzioni dell'amministrazione Trump e della crisi in Venezuela
Il governo cubano ha annunciato che introdurrà varie forme di razionamento per pollame, uova, riso, legumi, sapone e altri prodotti di prima necessità, per far fronte alla grave crisi economica che sta attraversando il paese. A dare l’annuncio è stata Betsy Díaz Velasquez, la ministra del Commercio, che ha attribuito la responsabilità dei razionamenti alle sanzioni imposte lo scorso aprile dall’amministrazione statunitense di Donald Trump.
Díaz Velasquez non lo ha citato, ma l’altra delle ragioni della crisi, che secondo gli economisti sta avendo un impatto anche maggiore delle sanzioni americane sull’economia cubana, è il crollo degli aiuti dal Venezuela. Il collasso delle compagnie petrolifere gestite dallo stato in Venezuela, infatti, ha portato a una diminuzione di circa due terzi delle forniture di carburante, che veniva inviato a Cuba a prezzi agevolati, che veniva usato per la produzione di energia e come fonte di guadagno (rivendendolo).
Il calo degli aiuti venezuelani e la diminuzione delle esportazioni hanno quindi lasciato Cuba senza la liquidità necessaria per le importazioni.
Cuba importa tra il 60 e il 70 per cento del cibo che consuma: il governo aveva tentato di dare nuovo impulso alla produzione nazionale con alcune recenti riforme dell’agricoltura, che però non sembrano aver ancora funzionato.
Da anni a Cuba è considerata normale la scarsità periodica di alcuni prodotti. Negli ultimi mesi, però, molti alimenti – come pollo e farina – hanno cominciato a sparire dai supermercati per giorni, a volte per settimane: quando tornavano disponibili, nel giro di pochi minuti si creavano lunghe code per accaparrarseli.
Diaz Velasquez ha detto che quello dell’accaparramento – e di una delle sue conseguenze, il mercato nero – è stato uno dei problemi di questi mesi, e che per questo i supermercati cubani ora introdurranno limiti alla quantità di prodotti di base che ogni cliente può acquistare. Nonostante la ministra abbia invitato i cubani alla calma, sui social network in molti hanno pubblicato foto di lunghissime file fuori dai supermercati, e di scaffali semivuoti al loro interno.