La casa editrice Altaforte sarà esclusa dal Salone del Libro di Torino
Gli enti e le associazioni che organizzano il Salone del Libro di Torino hanno rescisso il contratto con Altaforte, la casa editrice vicina a CasaPound, come richiesto ieri dal Comune di Torino e dalla Regione Piemonte in seguito alle grosse polemiche che andavano avanti da giorni. Comune e Regione avevano motivato la domanda spiegando che la presenza di Altaforte al Salone stava causando un grave danno di immagine all’evento e alla città e aveva anche reso impossibile una lezione agli studenti di Halina Birenbaum, sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti, che aveva annullato per protesta la sua presenza. Si è trattata, hanno detto, di una «una scelta politica di cui ci assumiamo tutta la responsabilità».
Il Salone rende esecutiva questa richiesta. pic.twitter.com/xA1gW6tAYk
— Salone Libro Torino (@SalonedelLibro) May 8, 2019
Francesco Polacchi, editore di Altaforte ed esponente di Casapound, ha detto che avrebbe fatto ricorso in caso di recessione e che comunque si presenterà al Salone per aprire il suo stand. Il 7 maggio il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino e la sindaca di Torino Chiara Appendino avevano anche denunciato Polacchi per apologia del fascismo.
Il Salone ha anche deciso di affidare l’inaugurazione a Birenbaum, che ha risposto con un video di ringraziamento.Il direttore del Salone Nicola Lagioia ha detto di aver chiamato gli autori che avevano annullato la loro partecipazione invitandoli a «preparare le valigie e venire a Torino»; uno di loro, il fumettista Zerocalcare, ha confermato la sua presenza su Twitter.
I nazisti stanno a casa e quindi ci vediamo al salone di torino!
Bye bye miss american pie🐣 pic.twitter.com/OQ5oZtNXNN— zerocalcare (@zerocalcare) May 8, 2019