Al Parlamento Europeo non esisteranno più gli stage gratuiti
Diversi collaboratori degli europarlamentari prendevano cifre irrisorie o lavoravano gratis: da luglio a tutti i nuovi stagisti sarà garantito un salario minimo
A marzo il Parlamento Europeo ha introdotto nuove regole per gli stage presso le proprie istituzioni: da luglio gli stagisti assunti dagli europarlamentari non potranno più lavorare a a titolo gratuito. Le nuove regole sono state approvate a fine marzo dal bureau dei vicepresidenti e dal presidente del Parlamento dopo un paziente lavoro durato anni da parte dei membri dell’Intergruppo Giovani, un gruppo trasversale che raccoglie gli europarlamentari tendenzialmente sotto i 40 anni.
«Purtroppo anche all’interno delle istituzioni UE, erano permessi fino ad oggi stage e
tirocini a titolo gratuito», aveva spiegato a Euronews Brando Benifei, europarlamentare del PD e presidente dell’Intergruppo Giovani. Benifei non si riferisce a quelli garantiti dall’Unione Europea come istituzione, che invece sono ben regolamentati, ma alle collaborazioni offerte dagli europarlamentari, che per gestire il proprio lavoro hanno spesso bisogno di uno staff corposo (si stima che solo in questa legislatura abbiano lavorato come collaboratori occasionali degli europarlamentari circa 10mila persone).
Nel 2017 l’Intergruppo Giovani aveva intervistato 233 stagisti all’interno del Parlamento Europeo scoprendo che un quarto di loro era pagato meno di 600 euro al mese, mentre all’8 per cento non era corrisposto alcun tipo di rimborso o di stipendio. In media a uno stagista era richiesto di lavorare fino a 40 ore alla settimana, se non di più. Grazie alle nuove regole promosse dall’Intergruppo ora gli stagisti dovranno avere un rimborso minimo garantito che sarà tra gli 800 e i 1313 euro mensili, cifre «allineate alle regole sugli stage in vigore in Belgio, e rispetto alle quali finora il Parlamento si poneva in una situazione di ambiguità dal punto di vista legale», aveva spiegato Benifei.
Ogni europarlamentare, inoltre, non potrà avvalersi di più di tre stagisti contemporaneamente né riassumere uno stagista che ha già collaborato con lui in passato. Anche la durata degli stage cambierà: potrà durare dalle 6 settimane ai cinque mesi, con possibilità di estensione fino a nove mesi, invece che 18. Sarà garantito anche l’obbligo di assicurazione sanitaria.
Per Benifei, «l’obiettivo per la prossima legislatura è la messa al bando di stage e tirocini non retribuiti in tutta l’Unione europea, non soltanto nelle sue istituzioni».