“Gomorra 4”, cosa succede nel finale
Il riassunto pop delle due ultime puntate, e ce n'è da raccontare [SPOILER, COME È OVVIO]
Gomorra, la serie tv arrivata alla sua quarta stagione, è finita venerdì sera, con due episodi apprezzati e ovviamente discussi. Se le dovete ancora vedere fermatevi qui, che ci sono diversi SPOILER. Se invece non avete problemi di SPOILER, potete continuare a leggere.
– Gomorra 4: cosa è successo nella settima e nell’ottava puntata
– Gomorra 4: cosa è successo nella quinta e nella sesta puntata
– Gomorra 4: cosa è successo nella terza e nella quarta puntata
– Gomorra 4: cosa è successo nella prima e nella seconda puntata
Allora: l’alleanza Patrizia-Enzo-Michelangelo ha prodotto un maldestro tentativo di far fuori tutta la famiglia Levante, e un totale fallimento. Ricapitoliamo: Patrizia vuole farli fuori perché loro vogliono far fuori lei e prendersi Secondigliano; Enzo vuole farli fuori perché loro hanno quasi fatto fuori lui e si sono presi Forcella, d’intesa coi Capaccio (col Capaccio: quello più scemo l’ha ammazzato Enzo): Michelangelo non vorrebbe farli fuori perché quelli sarebbero la sua famiglia, ma con qualche tentennamento sembra aver scelto di stare con Patrizia.
Comunque, Enzo si è incaricato degli agguati e lui e i suoi sono stati vergognosamente messi in fuga. Così la puntata si apre con Patrizia che lo sgrida come un ragazzino e gli dice di sparire e prendere atto del fallimento, e che ora bisognerà stare schisci. Michelangelo invece accorre dai suoi congiunti scampati e fa il finto tonto ma quelli sospettano di Patrizia: lui dice “ma no, quando mai, che andate a pensare?” ma capisce che loro vorranno farla fuori e cerca di convincerla a scappare con lui e a pensare a loro e alla nascitura, Bianca. Lei però è il boss di Secondigliano, malgrado non ne abbia indovinata una ultimamente, e gli risponde scordatelo e puoi tornare dalla tua famiglia se vuoi. E altre scene in cui capiamo che non c’è più grande sintonia: lui è materno, lei è boss.
Poi il vecchio Levante convoca Michelangelo e gli dice di andare a Bologna per risolvere affari di famiglia, l’indomani. Lui capisce che è un modo per allontanarlo mentre ammazzano Patrizia e cerca di rifiutare, ma il padre gli fa capire che sa che lo ha tradito e sta portando molta pazienza perché è suo figlio. Intanto i suoi fratelli fanno mettere delle bombe nel capannone dove Patrizia andrà a sovrintendere alla consegna di un carico di droga. Così noi pensiamo che la mattina dopo Michelangelo in macchina stia andando da lei per salvarla, invece quello va davvero a Bologna, sciagurato.
E insomma, Patrizia arriva al capannone, comincia a ispezionare la droga, i fratelli Levante sono su un tetto di fronte col telecomando delle bombe, e sul più bello arriva la polizia e arresta Patrizia e tutti i suoi, e i fratelli rimangono lì interdetti col telecomando in mano. Tra poco ce lo dicono, ma noi che siamo furbi abbiamo già capito che la polizia l’ha chiamata Michelangelo per proteggere Patrizia e il frutto del seno suo. Lei invece no, ma glielo dice il magistrato in carcere – il magistrato solito, quello che ha il figlio a scuola col piccolo Savastano – proponendole di parlare e confessare cose e nomi, per il bene del futuro suo e di sua figlia. Lei non ci pensa nemmeno e lo fulmina con lo sguardo. Poi Michelangelo va a trovarla e le propone la stessa cosa, e lei non solo lo fulmina con lo sguardo ma gli dice proprio di non farsi vedere mai più, che lei non è un’infame: uscendo dal colloquio lui trova il tempo di avvisarla che i Levante cercheranno di farla fuori anche in carcere.
E infatti la orribile suocera, quella che sembra Olivia di Braccio di Ferro dopo trent’anni in convento, va a colloquio con un’altra detenuta per addestrarla alla bisogna: ma il complotto di detenute al soldo dei Levante per accoltellare Patrizia viene tradito da una di loro, e l’esecutrice materiale viene pestata ben bene da Patrizia, il cui accanimento è però eccessivo per una signora nel suo stato. Ha dei dolori, crolla a terra, la portano all’ospedale. Intanto Gennaro segue con ansia da fuori la detenzione di Patrizia e il rischio che possa parlare contro di lui: la subdola moglie Azzurra lo sobilla a temere che lo faccia, e persino ad ammazzarla; lui per ora vorrebbe darle fiducia, ma è abbastanza preoccupato.
L’ultima puntata della stagione si apre con Gennaro e la sensazione sempre maggiore che il progetto di nuova vita “ripulita” stia andando a farsi benedire, e che la sua natura lo stia trascinando di nuovo dove peraltro tutti lo vogliamo. Così mentre i progressi del progetto aeroporto hanno celebrazioni pubbliche e mondane a cui partecipa sua moglie Azzurra, lui osserva da lontano e si preoccupa per Patrizia: un po’ perché il magistrato Ruggeri vuole che lei parli per incastrarlo, un po’ – sperano i più sentimentali tra gli spettatori – perché c’è una complicità e una similitudine tra i due che lo rende protettivo. Patrizia è uscita indenne, e la sua gravidanza pure, dall’attentato in carcere, ma ora ha paura e chiede di parlare con Ruggeri: il quale le spiega che per uscire subito deve confessare qualcosa di esatto e concreto, e lei si gioca di avere ammazzato Scianèl. Così la portano in un motel sgarrupato al mare nascosta e protetta, per registrare una deposizione e metterla in un programma di protezione: ma lei per ora parla solo dei Levante e delude le speranze di Ruggeri che accusi Gennaro di qualcosa.
Gennaro nel frattempo le prova tutte: affronta Ruggeri a scuola, ma quello lo rimette al suo posto; affronta lo zio Levante chiedendogli di far liberare Patrizia, avvisandolo che se lei parla rischia pure lui, ma quello lo rimette doppiamente al suo posto (Gennaro però lo lascia con la minaccia che se ne pentirà); ha un nuovo contatto con gli uomini del misterioso boss “Maestrale” che gli comunicano che quello ha accettato di essergli alleato, ma fin qui non sappiamo come e per cosa. Alla fine va dal fratello Capaccio sopravvissuto che fa da intermediario per un incontro con Michelangelo: Gennaro gli chiede di scoprire dove si trovi Patrizia, perché lei ha chiesto di essere aiutata a evadere. C’è uno scambio non male quando quello, il marito, gli dice “perché l’ha chiesto a te e non a me?” e Gennaro gli risponde “te l’aggi’a spiega’ io?”. Comunque Michelangelo accetta e in cambio dell’intermediazione rivela a Capaccio dove è nascosto Enzo, che aveva ucciso il fratello Capaccio scemo. Mandano a farlo fuori, ma uno degli ex camorristi hipster di Enzo passati con Capaccio lo avvisa, ed Enzo si salva: ma solo per scoprire che i suoi killer hanno ucciso la sua ragazza Maria, non trovando lui. I suoi ultimi uomini rimasti lo trascinano via disperato e piangente, ma per questa stagione Enzo è risparmiato dalla carneficina stilata dagli autori.
Parte il piano Michelangelo-Gennaro: il primo si costituisce e dice al magistrato che vuole collaborare: così, come promesso, lo portano da Patrizia nel motel rifugio. Questo permette agli uomini di Gennaro di scoprire dov’è il motel rifugio. Intanto Michelangelo aveva detto addio ai suoi fratelli e genitori in una scena abbastanza inutile di reciproca rottura: giusto in tempo, perché Gennaro in un agguato fa uccidere Gerlando Levante e signora, e consegna alla sorellina buona di Michelangelo un messaggio per gli altri due fratelli che più prevedibilmente teatrale non si può:
Gennaro Savastano è turnato!
La polizia porta Michelangelo da Patrizia, i due si ricongiungono infine affettuosamente, ma nel giro di pochi minuti arrivano due uomini di Gennaro, fanno secchi i due uomini di guardia e si portano via la coppia: e a saperlo, che era così facile.
Gennaro intanto aveva avuto una conversazione rivelatrice con Azzurra, spiegandole il suo dilemma tra il Gennaro di prima e quello di dopo, e la sua battaglia. Si baciano molto, lui le promette che andrà tutto bene e le annuncia “la battaglia è fernuta”, ma lei probabilmente equivoca su chi abbia vinto. La notte stessa invece lui prepara il suo zainetto e lascia casa, fa tutte le operazioni di cui sopra e converge sulla pista del suo aeroporto dove un piccolo aereo sta aspettando Patrizia e Michelangelo liberati. Quelli arrivano, Michelangelo ringrazia Gennaro, che gli ha appena fatto fuori mamma e papà, e sale sull’aereo ad aspettare Patrizia per decollare. E siamo alla scena madre, col botto.
Patrizia e Gennaro l’uno di fronte all’altro in una conversazione di addio, sulla pista dell’aeroporto illuminata e brumosa nella notte, una roba tipo Casablanca. Lui le chiede se Ruggeri ha chiesto di lui, lei dice di no (va’ a sapere perché, ché non è vero), lui ha qualche dubbio, lei gli dice “fidati di me” e tutto è nel solito mood di apparente complicità e rispetto tra i due. Solo che lui le dice: “ti ricordi quando ti ho detto che non ti devi fidare di nessuno? Ecco, neanche di me”. E bùm, un suo uomo ammazza Michelangelo nell’aereo alle loro spalle. Lei sgrana gli occhioni che diventano lucidi, fissa Gennaro e dice:
Chest’è, Gennà?
Chest’è, Patri’.
Bùmbùm. E ci siamo persi pure Patrizia. Segna ics sulla casella.
La puntata finisce con Gennaro che raggiunge un covo di uomini di Maestrale, che lo accolgono e lo introducono in un nascondiglio dentro un’officina che è una specie di sarcofago nel doppio fondo di un soppalco, tombale come quello dove stava suo padre parecchie puntate fa. E lì lo lasciamo.
Intanto, nell’attesa della quinta stagione: