Gli Stati Uniti raddoppieranno la capacità di esportazione di gas naturale verso l’UE
Gli Stati Uniti esporteranno sempre più gas naturale liquefatto (GNL) in Unione Europea: lo ha annunciato il segretario all’Energia statunitense Rick Perry, che oggi si trova a Bruxelles per firmare due ordini di esportazione verso l’Europa. L’accordo raddoppierà la capacità di esportazione di GNL americano in Europa a 18 miliardi di metri cubi all’anno a partire dal 2020 (al momento sono circa 10). Perry ha paragonato questo accordo alla liberazione dell’Europa dai nazisti nel 1945, dicendo che «gli Stati Uniti stanno offrendo ancora una volta la libertà al continente europeo».
Da anni gli Stati Uniti si oppongono alla costruzione del Nord Stream 2, un gasdotto offshore nel Mar Baltico, fortemente voluto dalla Germania, che aumenterà la capacità di gas naturale russo importato dai paesi dell’Europa occidentale e che secondo gli statunitensi renderà l’Unione Europea sempre più dipendente dalla Russia dal punto di vista energetico.
Ad oggi il gas naturale statunitense è molto più costoso di quello russo o norvegese, perché deve essere trasportato allo stato liquido con le navi metaniere e poi reimmesso in rete con i rigassificatori. Ma alcuni paesi dell’Unione – principalmente la Polonia e gli stati baltici – sono disposti a pagare di più pur di diversificare le loro forniture e non dipendere interamente dalla Russia.