Robert Mueller si lamentò con William Barr per come aveva riassunto il suo rapporto
Il procuratore speciale scrisse al suo capo per dirgli che non aveva gradito il modo in cui aveva riassunto il documento conclusivo della sua indagine
È stata diffusa una lettera in cui il procuratore speciale Robert Mueller si lamentò con il procuratore generale William Barr (suo capo e suo amico da molti anni) per il modo in cui Barr aveva riassunto il “rapporto Mueller“, il documento conclusivo dell’inchiesta sul cosiddetto caso Russia, che poteva avere conseguenze anche sul presidente Donald Trump. Mueller scrisse nella lettera che il riassunto pubblicato a marzo delle oltre 400 pagine del rapporto non riusciva a «catturare pienamente il contesto, la natura e la sostanza» di ciò che Mueller aveva scoperto. Mueller scrisse anche che il riassunto aveva generato confusione nel pubblico su aspetti critici dell’indagine e che questo andava contro la ragione primaria per cui Mueller era stato nominato, cioé per provare a fare chiarezza sulla questione. Dopo che della lettera aveva parlato il Washington Post, citandone degli estratti, la lettera è stata resa pubblica:
House Judiciary has just received a copy of the letter Special Counsel Mueller sent to AG Barr pic.twitter.com/VTeSmiHOuL
— Alex Moe (@alexmoeflo) May 1, 2019
La lettera di Mueller conferma quindi quello che molti già pensano, e cioè che Barr abbia molto forzato la mano nel suo riassunto del rapporto per favorire il presidente Donald Trump.
Il Washington Post scrive che «la lettera e una successiva telefonata mostrarono come i due colleghi e amici di vecchia data fossero in disaccordo sulla gestione legale e politica della complicata indagine sul presidente». Nella lettera – a cui ne fece seguito un’altra, di simile tono – Mueller chiese anche che il documento venisse reso pubblico, per permettere a chi volesse di leggerne le conclusioni. La lettera fu spedita il 27 marzo, tre giorni dopo la pubblicazione della sintesi del “rapporto Mueller”, che è infine stato reso pubblico, seppur con diverse omissioni, il 18 aprile.
Il fatto che Barr lo avesse già presentato con un suo riassunto del contenuto ha però avuto molta importanza su come il rapporto è stato raccontato e recepito dal pubblico. Una volta pubblicate le oltre 400 pagine del documento, ci si accorse che da diversi punti di vista la sintesi di Barr risultava quantomeno parziale. Barr, per esempio, aveva molto sminuito le conclusioni a cui Mueller era arrivato su Trump, dicendo che il rapporto esonerava il presidente da qualunque accusa di intralcio alla giustizia. Nel suo rapporto, però, Mueller aveva scritto una cosa molto diversa: «Anche se questo rapporto non stabilisce che il presidente abbia commesso un crimine, non lo esonera nemmeno».
Oggi Barr parlerà alla Commissione giustizia del Senato degli Stati Uniti, in un incontro che era già stato deciso in precedenza, ed è probabile che parlerà della questione. In una precedente testimonianza al Congresso statunitense, Barr aveva tra l’altro detto che Mueller si era rifiutato di rivedere e eventualmente modificare il riassunto che Barr aveva scritto.