Due cacciatorpedinieri americani hanno attraversato lo stretto che separa Taiwan dalla Cina

Il cacciatorpediniere americano USS Stethem a est della penisola coreana nel 2017 (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 3rd Class Kurtis A. Hatcher)
Il cacciatorpediniere americano USS Stethem a est della penisola coreana nel 2017 (U.S. Navy photo by Mass Communication Specialist 3rd Class Kurtis A. Hatcher)

Due navi da guerra americane, i cacciatorpedinieri William P Lawrence e Stethem, hanno navigato attraverso lo stretto di Formosa, il braccio di mare che separa la Cina da Taiwan, nonostante l’opposizione della Cina. È un’operazione dal forte valore simbolico, perché sarà interpretata con ogni probabilità come un segnale di sostegno a Taiwan e rischierà di aumentare le tensioni tra Stati Uniti e Cina, già alte per via della guerra commerciale, delle sanzioni americane e dell’atteggiamento cinese nel mar Cinese Meridionale, un’altra zona pattugliata dalla marina americana.

Il comandante Clay Doss, portavoce della settima flotta della marina, ha detto in un comunicato che il passaggio delle due navi nello stretto dimostra l’impegno degli Stati Uniti per «un oceano Indo-Pacifico aperto e libero». Doss ha anche detto che i due cacciatorpedinieri non hanno avuto incontri pericolosi con navi di altre nazioni durante il passaggio nello stretto. La Cina non ha commentato il passaggio delle navi.

Taiwan è un gruppo di isole dell’oceano Pacifico con capitale Taipei, che si fa chiamare Repubblica di Cina da quando il suo governo, sconfitto nella guerra civile cinese che segnò l’ascesa di Mao Tse Tung, creò un’entità politica contrapposta alla Cina. Oggi la Cina si oppone fortemente al riconoscimento di Taiwan da parte della comunità internazionale, e infatti sono soltanto una ventina gli stati con cui ha relazioni diplomatiche. Tra questi non ci sono – formalmente – gli Stati Uniti, che però dal 2010 a oggi ha venduto circa 15 miliardi di dollari di armi a Taiwan.