La mezza maratona di Trieste e gli atleti africani
Gli organizzatori ci hanno ripensato e prenderanno anche professionisti dall'Africa, dopo le polemiche degli ultimi giorni sulla loro scelta di escluderli
L’organizzazione del Trieste Running Festival ha annunciato che per la mezza maratona di Trieste del prossimo 5 maggio saranno ingaggiati anche atleti africani, a differenza di quanto aveva inizialmente deciso. L’annuncio è arrivato dopo le numerose critiche e polemiche della giornata di sabato, con accuse nei confronti degli organizzatori di avere discriminato gli atleti africani escludendoli dalla competizione. Fabio Carini, presidente della società che organizza il Trieste Running Festival, ha detto che si era trattato di “una provocazione” per portare l’attenzione sul tema degli ingaggi degli atleti africani, che avvengono a prezzi molto inferiori rispetto a quelli per gli atleti europei.
Le iscrizioni alla mezza maratona sono libere e aperte a tutti, ma come avviene spesso in questi casi gli organizzatori avevano deciso di avere anche corridori professionisti, che vengono ingaggiati tramite un contratto e pagati, di solito con la mediazione di un manager. Secondo Carini: “Gli atleti del Kenya e del Nord Africa [sono] pedine di manager sfruttatori senza scrupoli. Questi atleti sono sottopagati e trattati in maniera indecente rispetto a quello che è il loro valore. Questo poi va a discapito di atleti italiani ed europei che chiaramente rispetto al costo della vita non possono essere ingaggiati, perché hanno costi di mercato”.
In seguito all’esclusione degli ingaggi per gli atleti africani, gli organizzatori del Trieste Running Festival avevano ricevuto molte critiche, da politici, atleti e semplici appassionati. La Federazione Italiana Atletica Leggera aveva annunciato di voler verificare scelte e motivazioni dell’esclusione, esprimendo la propria contrarietà. Era anche stata annunciata un’interrogazione parlamentare, da parte di Sinistra Italiana, sulla vicenda. Il vicepresidente Luigi Di Maio aveva parlato di una “follia” e il sottosegretario con delega allo sport, Giancarlo Giorgetti, aveva detto che sarebbe stato “sbagliato escludere gli atleti africani: non è così che si risolvono i problemi”.
In un post su Facebook, Carini ha ammesso che il problema poteva essere sollevato “in tempi e modi diversi”: “Sono dispiaciuto per le reazioni che questa scelta ha sollevato, mi scuso con coloro che si sono onestamente sentiti offesi, ma certamente non condivido le strumentalizzazioni politiche fatte”.