Nessuno guiderà una Tesla
Elon Musk dice che le sue auto elettriche faranno praticamente tutto da sole entro il 2020, ma ci sono molti dettagli da chiarire
Elon Musk è convinto che entro un anno le automobili elettriche prodotte dalla sua azienda Tesla potranno sostanzialmente guidarsi da sole, senza che le persone a bordo debbano preoccuparsi della strada. Musk, che è noto per fare annunci a effetto e indicare scadenze che poi non riesce a mantenere, lo ha spiegato nel corso di una sorta di seminario organizzato nella sede di Tesla a Palo Alto (California) il 22 aprile, per esporre i nuovi piani della società sulla guida autonoma, una delle sfide più grandi per i produttori di automobili insieme al passaggio ai veicoli elettrici.
Nel corso dell’evento, Tesla ha annunciato di avere completato la costruzione di un nuovo microchip, progettato appositamente per gestire il grande numero di calcoli e operazioni che devono effettuare le automobili a guida automatica. Il microchip viene già installato da qualche settimana sulle nuove auto prodotte da Tesla in sostituzione del processore precedente, che era realizzato dalla società Nvidia (uno dei più grandi e famosi produttori di componenti per computer al mondo).
Il nuovo microchip, ha detto Musk, è fino a 21 volte più potente di quello fornito da Nvidia e installato sulle Tesla fino a qualche settimana fa. È stato progettato da Tesla, è materialmente prodotto da Samsung e ha il compito di analizzare tutti i dati provenienti dai vari sensori dell’automobile, che rilevano l’ambiente circostante e altre informazioni per consentire al computer di bordo di guidare l’automobile senza un intervento diretto di chi è al volante.
Il chip usa un sistema di intelligenza artificiale che imita il funzionamento del cervello (“rete neurale”), con la capacità di eseguire 36mila miliardi di operazioni al secondo. Sul processore sono attive due reti neurali identiche che fanno la stessa cosa, e Tesla dice di avere installato per sicurezza un microchip di scorta nel caso in cui il primo smetta di funzionare correttamente: visto che è il microchip a guidare l’automobile, non sembra un’idea così stupida.
Musk ha detto che il nuovo microchip è un passaggio intermedio e che Tesla sta già lavorando a una nuova versione, che sarà tre volte più potente. Non è stata comunicata una data per quando sarà pronto, ma l’azienda dice che il suo sviluppo è circa a metà strada.
Tesla non è l’unica azienda che si sta dando da fare per le auto che si guidano da sole. Alphabet, la holding che controlla Google, collabora con diverse società automobilistiche attraverso la sua controllata Waymo. Ford, uno dei più grandi produttori di auto degli Stati Uniti, ha una propria divisione che si sta occupando dei sistemi a guida autonoma. Inoltre diverse altre società della Silicon Valley stanno lavorando al perfezionamento di questi sistemi. Tra le più grandi e importanti c’è Uber, che ha già avviato la sperimentazione di taxi che si guidano da soli in alcune città statunitensi.
Musk ha fatto intendere che Tesla mira a fare concorrenza a Uber, offrendo un servizio per richiedere un taxi che si guida da solo tramite una app, indicare al sistema la destinazione e farsi guidare fino alla meta. Le prime sperimentazioni inizieranno nel corso del 2020 e coinvolgeranno i proprietari di una Tesla. Chi vorrà, potrà mettere a disposizione degli altri la propria automobile elettrica, ricevendo un compenso per la corsa offerta. Un’auto di proprietà trascorre buona parte del proprio tempo parcheggiata, quindi l’idea è di sfruttare quei tempi morti, facendoli fruttare per il proprietario del veicolo.
Secondo i calcoli di Musk, una Tesla messa a servizio taxi potrebbe fruttare fino a 30mila dollari all’anno a chi la possiede. In questo modo ogni cliente della società potrebbe rientrare velocemente della spesa di almeno 35mila dollari per acquistare una Model 3, il modello più economico oggi disponibile.
Tesla Vision uses path prediction to accurately predict how a road will extend, even when it can’t see around the corner pic.twitter.com/09qPkpqwSC
— Tesla (@Tesla) April 23, 2019
Musk ha inoltre detto che entro breve le Tesla offriranno sistemi di guida autonoma di “livello 5”. Per evitare che ci fossero contraddizioni e incomprensioni tra produttori di automobili e clienti, nel 2014 è stato definito una standard internazionale che identifica 6 diversi livelli per la guida automatica. Si va dal livello 0, dove l’automobile non ha nessuna autonomia, al livello 5, dove l’auto è completamente autonoma ed è in grado di gestire ogni situazione come (se non meglio di) un essere umano, senza la necessità di dovere mai intervenire ai comandi.
Esperti e analisti hanno accolto con scetticismo l’annuncio di Musk sul raggiungimento del livello 5 in tempi così brevi con le sue Tesla. Attualmente i sistemi più evoluti per la guida autonoma sono tra i livelli 3 e 4, con diversi problemi tecnici che per ora non hanno permesso di raggiungere la piena automazione del veicolo. Non è quindi chiaro come le Tesla possano raggiungerlo in tempi così rapidi, anche se hanno dimostrato di fare enormi progressi negli ultimi anni.
I sistemi più evoluti per la guida autonoma prevedono l’impiego di un LIDAR, un sistema che lanciando un fascio di luce (non nello spettro del visibile) in ogni direzione, e captando come questo torna indietro, riesce a creare una mappa tridimensionale molto accurata di tutto ciò che l’automobile ha intorno. Questa mappa 3D in tempo reale viene confrontata con altre mappe 3D costruite in precedenza nello stesso punto, in mondo da identificare le differenze e distinguere gli oggetti che sono sempre lì (un semaforo, un muretto, un albero) dalle cose che cambiano la loro posizione (pedoni, biciclette, altre automobili). La rilevazione è molto accurata e consente all’auto di gestire ogni spostamento, evitando ostacoli e seguendo un percorso con l’aiuto del GPS.
This 3D reconstruction shows the immense amount of depth information a Tesla can collect from just a few seconds of video from the vehicle's 8 cameras pic.twitter.com/w2x6pkM2Eb
— Tesla (@Tesla) April 23, 2019
Tesla non utilizza il LIDAR, ma una serie di telecamere e sensori collocati in vari punti dell’automobile. Le immagini sono poi inviate al processore che, attraverso sistemi di intelligenza artificiale, decide come muovere l’auto e come evitare gli ostacoli fissi e in movimento. I produttori che utilizzano il LIDAR dicono che la soluzione di Tesla è meno sicura e affidabile, mentre Tesla sostiene il contrario, ricordando che telecamere e sensori delle sue automobili registrano e condividono un’enorme mole di dati, che la stessa azienda può poi usare per perfezionare gli algoritmi che fanno funzionare il pilota automatico.
È difficile dire se il sistema di Tesla sia più affidabile rispetto al LIDAR, di sicuro ha permesso all’azienda di ottenere progressi più rapidamente e a costi minori, anche se in modi eticamente discutibili. La sperimentazione dei sistemi di guida automatica in questi anni è di fatto avvenuta sfruttando gli stessi proprietari delle Tesla, che secondo i più critici hanno fatto da cavie. Il pilota automatico si è rivelato quasi sempre efficiente e in molti casi ha permesso di evitare incidenti, che difficilmente sarebbero stati evitati da un essere umano. Ma, in un numero limitato di casi, il pilota automatico è stato invece la causa degli incidenti, facendo sollevare ulteriori perplessità sull’approccio seguito da Tesla.
Tesla attualmente vende un optional per il suo sistema di bordo che si chiama “Full Self Driving” (FSD) al prezzo di 5mila dollari se acquistato contestualmente all’automobile, altrimenti come extra a 7mila dollari nel caso in cui sia acquistato in un secondo momento. Il sistema è al momento limitato, perché Tesla dice di essere in attesa di certificazioni e autorizzazioni per rendere completamente autonome le sue auto. Secondo Musk, una volta che saranno approvate leggi specifiche per questo tipo di veicoli, a Tesla basterà inviare un aggiornamento ai computer di bordo delle sue automobili per renderle completamente autonome.
In realtà non dovrebbero servire leggi specifiche per attivare il sistema, anche se negli Stati Uniti come in molti altri paesi la guida autonoma continua a essere un’area grigia poco normata. È opinione condivisa che sia necessario almeno un decennio prima di arrivare alla piena e completa automazione alla guida, quindi non è chiaro come Tesla possa ottenere lo stesso risultato nel giro di così poco tempo. Musk è noto per fare dichiarazioni molto ottimistiche sui tempi per realizzare le sue visioni, da qui le numerose speculazioni intorno alle azioni di Tesla degli ultimi anni e i dubbi sulla sostenibilità economica dei suoi progetti.