Il sindaco di Yuma, negli Stati Uniti, ha dichiarato lo stato d’emergenza a causa dei migranti liberati dai centri di detenzione al confine con il Messico
Doug Nicholls, sindaco di Yuma, in Arizona, negli Stati Uniti, ha dichiarato lo stato d’emergenza sostenendo che la città non abbia risorse a sufficienza per gestire il crescente numero di migranti che sono stati liberati dai centri di detenzione al confine con il Messico. Si tratta in gran parte di famiglie di migranti, ma secondo Nicholls sarebbero troppi e la città di Yuma, che ha circa 100mila abitanti, non sarebbe in grado di occuparsene da sola. Nicholls ha specificato di non ritenere i migranti un pericolo per la comunità, ma ha chiesto più risorse per riuscire a gestirli.
Verso fine marzo la polizia di frontiera ha iniziato a liberare alcune famiglie di migranti e a Yuma finora ne sono arrivati circa 1.300. Un grande problema, ha spiegato Nicholls, è il sistema di trasporti della città che è insufficiente a gestire un così gran numero di persone, e non permetterebbe di trasferire i migranti in altre città più grandi. Per questo motivo Nicholls ha chiesto che venga fornito aiuto alla città per quanto riguarda i trasporti o che in alternativa la situazione venga gestita dalla Federal Emergency Management Agency (FEMA), l’agenzia federale per la gestione delle emergenze.