Nove attivisti di Hong Kong sono stati dichiarati colpevoli per il loro coinvolgimento nelle proteste del “movimento degli ombrelli”
Nove attivisti sono stati dichiarati colpevoli per il loro coinvolgimento nelle proteste del “movimento degli ombrelli” a Hong Kong, le manifestazioni iniziate nel 2014 per chiedere che gli abitanti della regione amministrativa speciale cinese potessero eleggere liberamente il loro leader senza ingerenze da parte del governo della Cina. Tra le nove persone incriminate ci sono anche un professore universitario di sociologia, uno di legge, e un pastore della chiesa battista, nonché gli ex studenti leader della protesta. Sono stati tutti accusati di avere causato “disturbo della quiete pubblica” e di avere contribuito a fomentare le manifestazioni di piazza, che durarono mesi e che portarono anche a scontri tra manifestanti e polizia.
Le proteste nacquero quando il governo cinese annunciò che a partire dal 2017 la popolazione avrebbe potuto scegliere il proprio leader, ma solo votandolo tra una lista di nomi decisa dallo governo centrale.