Gomorra 4, cosa è successo nella terza e nella quarta puntata
Un ripassino per chi si è perso dei pezzi, tra l'Italia e Londra (attenzione: SPOILER)
L’ipotesi più realistica è che gli autori di 12 puntate della quarta stagione di Gomorra avessero scritto storie per riempirne solo 10, pure stiracchiandole con tutte le possibili scene in cui ogni personaggio si sposta da un posto all’altro. E così ne sono dovute uscire altre due – la terza e la quarta – alla fine delle quali non è cambiato assolutamente niente rispetto a dove eravamo prima che iniziassero. Ma insomma.
La prima è tutta intorno a Patrizia, senza Gennaro. Le storie sono due: l’avvio della relazione di Patrizia con Mickey Levante, figlio del boss Gerlando (e quindi una specie di biscugino di Gennaro), relazione che si era intuita in arrivo una settimana fa dalla loro rapida conoscenza su un tetto di casa Levante. L’appuntamento tra i due è l’occasione per alcune location bolognesi e per mostrare come Patrizia sia un pesce fuor d’acqua via da casa sua. L’altra storia è quella di due ragazzetti di Secondigliano che pensano di fare i criminali da soli, rapinano un bordello, e vengono sgridati a cazzotti dagli uomini di Patrizia: lei ne è intenerita per qualche ragione che dovremmo già capire, e li fa risparmiare e assoldare come spacciatori. Solo che quelli non sono furbissimi e una sera che vogliono tirare più cocaina di quella che si possono permettere insieme a delle ragazzette in una discoteca, per comprarla rapinano uno spacciatore a Forcella, si fanno beccare dagli uomini di Sangueblù e riscuotono un altro po’ di schiaffi per aver sconfinato. Patrizia, avvisata da Sangueblù, se li fa portare davanti, gli fa una ramanzina, e fa fuori a pistolettate l’uno e l’altro. Poi va in una trattoria e cerca di farsi servire da un loro coetaneo che lavora lì come cameriere, e che è suo fratello Alessio, da cui si era separata quando lo aveva “messo in salvo” al tempo in cui era entrata in scena al servizio di Pietro Savastano: nella trattoria lei gli lancia dei sorrisi affettuosi, lui si rifiuta di parlarle e quando la cameriera sua collega le chiede chi fosse quella signora, risponde “nisciuno”.
La quarta puntata invece è tutta a Londra, dove Gennaro è andato a cercare di comprare una società che gli serve per proseguire il progetto dell’aeroporto. Ci sono molti panorami londinesi, con i grattacieli, il Gherkin, lo Shard, e Gennaro che fa jogging in Hyde Park e intorno alla Royal Albert Hall. Alberto, che evidentemente ha superato lo shock della mano mutilata al suo sicario che gli era stata fatta recapitare da Gennaro perché abbassasse la cresta, ha affidato le pratiche a una sua vecchia collaboratrice, Leena, che insieme a un elegante businessman che sembra David Beckham procurano loro il rapporto con una società adatta alle loro esigenze, e gli incontri e i suggerimenti necessari (tutti, italiani e inglesi, parlano un inglese da corso di lingua in dodici pratiche audiocassette). Tutto va in porto, con tanto di pagamento di venti milioni in lingotti d’oro, ma a cose quasi fatte Gennaro e Alberto (e Azzurra che li ha raggiunti a Londra) scoprono di essere stati truffati con un colpo tipo La Stangata: era tutto finto e Leena e Beckham (che si chiama Patrick) si sono fregati i lingotti (Alberto ha di nuovo fatto casino, insomma, e passa un brutto quarto d’ora).
Anche Patrick e Leena però non sono delle cime, e insomma Gennaro li becca subito: Patrick viene fatto fuori e Leena viene terrorizzata abbastanza da consegnare i lingotti e trovare una nuova società per chiudere l’affare desiderato. A questo punto, sistemata ogni cosa, come è inevitabile Gennaro le fa passare sopra un paio di volte la Rolls Royce guidata dal suo autista. E torniamo tutti a Napoli felici.