Il presidente dell’Ecuador ha accusato Julian Assange di aver violato ripetutamente le condizioni di asilo
Il presidente dell’Ecuador, Lenín Moreno, ha accusato il fondatore di WikiLeaks, Julian Assange, di aver violato ripetutamente le condizioni di asilo nell’ambasciata ecuadoriana a Londra, dove Assange vive da quasi sette anni per evitare di essere arrestato dalle autorità svedesi e di essere estradato negli Stati Uniti. Moreno ha implicitamente accusato Assange di essere coinvolto nella sottrazione e diffusione sui social media di diverse sue foto private e personali, dove sono ritratti membri della sua famiglia e stanze della sua casa. Il presidente ha aggiunto che secondo quanto prevedono le regole di asilo concesso dal suo paese, «Assange non può mentire e tanto meno hackerare telefoni e account privati», e non può «intervenire nelle politiche di un paese, o peggio, di paesi amici».
A ottobre scorso Assange aveva tentato di fare causa all’Ecuador per il nuovo regolamento che gli era stato imposto come condizione per continuare il suo soggiorno all’interno dell’ambasciata ecuadoriana a Londra, che secondo Assange e i suoi legali violava i suoi diritti fondamentali. La causa era stata respinta da un giudice ecuadoriano.