Theresa May ha detto che si dimetterà se sarà approvato l’accordo su Brexit
E il Parlamento non ha trovato una maggioranza su nessuna possibile alternativa all'accordo da lei negoziato
La prima ministra britannica Theresa May ha annunciato oggi che si dimetterà una volta che il parlamento avrà approvato l’accordo da lei negoziato per l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, prima quindi che inizi la nuova fase di negoziati con l’UE su Brexit.
May ha detto di essere «pronta a lasciare l’incarico prima del previsto per il bene del partito e del paese», ma solo se questo potrà servire per «portare a compimento quando deciso dai cittadini britannici, uscendo dall’Unione Europea in modo calmo e ordinato». May ha annunciato la sua decisione mercoledì sera durante una riunione con i parlamentari Conservatori. Dopo l’annuncio, diversi parlamentari che si opponevano all’accordo trovato da May, hanno detto di essere disponibili a firmarlo, e tra loro c’è anche Boris Johnson. Il Democratic Unionist Party (DUP), il maggior partito protestante nord-irlandese, ha però detto di continuare a essere contrario all’accordo proposto da May. Il DUP è il partito nordirlandese che sostiene il governo ma che si oppone a quanto viene proposto in merito al cosiddetto backstop.
May non ha però comunicato una data entro la quale intende dimettersi, e ha specificato che è pronta a dimettersi solo una volta che il Parlamento del Regno Unito avrà formalmente approvato un accordo su Brexit. Allo stato attuale della ingarbugliata vicenda, la scadenza di Brexit è stata spostata dal 29 marzo al 22 maggio (ma solo a patto che il parlamento britannico approvi un accordo entro questa settimana). Nel caso in cui si dovesse approvare l’accordo su Brexit proposto da May ci sarebbero quindi le dimissioni di May e i Conservatori dovrebbero trovare un nuovo leader che, se dovesse avere la maggioranza, diventerebbe anche il nuovo primo ministro. Il Guardian ha scritto, citando fonti nel partito Conservatore, che se May dovesse dare le dimissioni a fine maggio, il nuovo primo ministro potrebbe essere operativo già da luglio. Tra i possibili successori di May ci sono Boris Johnson, Jeremy Hunt, Dominic Raab e Michael Gove.
Il 27 marzo il parlamento britannico ha votato su una serie di opzioni per uscire dallo stallo dei negoziati su Brexit, dopo che l’accordo raggiunto da May con l’Unione Europea era stato bocciato due volte dai parlamentari. Si è trattato di “voti indicativi”: non erano vincolanti e avevano lo scopo di capire se c’erano eventuali maggioranze su diverse possibili soluzioni per Brexit. Non è stata trovata una maggioranza su nessuna delle opzioni.
Here's how MPs voted on alternatives to Theresa May's Brexit deal https://t.co/G0QrjkoeB3 pic.twitter.com/IZI3nNcfiw
— Bloomberg UK (@BloombergUK) March 27, 2019