Le foto della Giornata internazionale della donna nel mondo
Da Seul a Santiago del Cile, in tutto il mondo le donne hanno manifestato per la parità di genere: in alcune città a piccoli gruppi, in altre a decine di migliaia
Per la Giornata internazionale della donna, venerdì 8 marzo, ci sono state manifestazioni in tutto il mondo per chiedere, tra le altre cose, la parità tra i generi, la fine della violenza sulle donne e l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza nei paesi in cui non è garantita. Alcune sono stati molto grandi, come quella di Madrid, in Spagna, altre molto piccole ma sentite, come quella di Bucarest, in Romania.
In Italia le manifestazioni più grandi sono state quelle di Roma e Milano – a cui hanno partecipato 15mila persone, secondo Repubblica – organizzate dal movimento femminista Non Una di Meno. Nelle fotografie delle proteste il colore predominante è il viola, associato al movimento di liberazione delle donne.
Sui giornali si è parlato in particolare della manifestazione di Istanbul, in Turchia, perché la polizia ha usato del gas lacrimogeno e spray urticante sulle manifestanti, che si erano radunate in migliaia in piazza Taksim. La manifestazione non era del tutto autorizzata: venerdì, poco prima dell’inizio programmato del corteo, le autorità cittadine avevano diffuso un divieto di manifestazione lungo il viale Istiklal, dove vengono organizzati solitamente i cortei di protesta.
Non è chiaro se ci siano stati degli arresti o se alcune persone siano state ferite. Secondo l’agenzia di stampa Agence France Presse la polizia ha usato alcuni cani per spingere le manifestanti verso strade più piccole. C’è stata una manifestazione anche ad Ankara, la capitale della Turchia, ma hanno partecipato molte meno persone, nell’ordine delle centinaia.
Tra le ragioni che hanno spinto le donne turche a scendere in piazza c’era anche l’inizio di un processo su un caso di violenza domestica molto discusso, cominciato giovedì: riguarda la cantante pop Sila, che ha accusato il suo compagno, l’attore Ahmet Kural, di averla picchiata.