Capire il cambiamento climatico
Con una mostra al Museo di Storia Naturale di Milano, aperta fino al 26 maggio
Fino al 26 maggio al Museo di Storia Naturale di Milano si potrà visitare una mostra per capire le cause e gli effetti del riscaldamento globale, realizzata in collaborazione con National Geographic e con la curatela scientifica di Luca Mercalli, presidente della Società Meteorologica Italiana.
La mostra si intitola “Capire il cambiamento climatico” e parla degli effetti del riscaldamento globale – lo scioglimento dei ghiacci e l’aumento del livello dei mari, le catastrofi naturali, le ondate di caldo anomale, i rischi per gli animali – tramite fotografie (centinaia tra quelle realizzate da fotografi professionisti per la rivista del National Geographic), installazioni digitali, pareti interattive. È divisa in tre sezioni – Esperienza, Consapevolezza e Azione – che oltre a spiegare alcuni problemi del cambiamento climatico mostrano come le scelte politiche, culturali ed economiche abbiano influito sull’ambiente e quali gesti quotidiani possiamo fare per contrastarlo.
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È una buona occasione per cercare di capirne qualcosa di più su un tema importante e complesso. Il 2018 è stato il quarto anno più caldo mai registrato e lo scorso ottobre un nuovo rapporto sul clima diffuso dal Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico (IPCC) delle Nazioni Unite diceva che contro il riscaldamento globale non c’è più tempo da perdere e che i prossimi 12 anni saranno cruciali per evitare che l’aumento della temperatura media globale sia superiore a 1,5 °C. Quel limite è ritenuto una soglia di sicurezza accettabile per avere effetti contenuti e gestibili, riducendo i rischi che comporterebbe un aumento fino a 2 °C. Mezzo grado centigrado di differenza può sembrare poca cosa, ma il rapporto mostrava che è sufficiente davvero poco perché decine di milioni di persone in più soffrano le conseguenze della siccità, delle ondate di caldo e delle inondazioni lungo le aree costiere. In quel mezzo grado, ci potrebbe essere la differenza tra avere ancora barriere coralline vive e la presenza di ghiacci nelle estati Artiche o vivere in un pianeta senza coralli, con gravi danni per gli ecosistemi marini, e senza ghiaccio al Polo Nord per ampi periodi dell’anno.