È iniziato lo smantellamento della tendopoli di San Ferdinando
Dove fino a qualche giorno fa vivevano circa 1.600 persone, tra cui molti braccianti stranieri della Piana di Gioia Tauro
Mercoledì mattina le forze dell’ordine hanno iniziato a smantellare con le ruspe la tendopoli di San Ferdinando, in provincia di Reggio Calabria, dove fino a qualche giorno fa vivevano più di 1.600 persone, molte delle quali lavoratori stranieri impiegati come braccianti nella Piana di Gioia Tauro (lo sgombero si può seguire in diretta qui).
La tendopoli di San Ferdinando, prima dello sgombero. #rosarno pic.twitter.com/5NDjrKsjYo
— annalisa camilli (@annalisacamilli) March 5, 2019
Alessia Candito ha raccontato su Repubblica che nell’area sono presenti da ore diverse ambulanze e centinaia di agenti di polizia. Questa mattina, inoltre, la tendopoli ospitava ancora circa 300 persone, anche se «la maggioranza ha approfittato della notte per disperdersi nelle campagne della Piana». Secondo i sindacati locali, molti abitanti della tendopoli si sono rifiutati di spostarsi nelle tende che la prefettura aveva messo in piedi dall’altra parte della strada: qualcuno si sarebbe spostato altrove rimanendo però nella stessa zona, con l’idea di creare nuovi “micro insediamenti”, qualcun altro si sarebbe diretto verso altre città italiane. Per diversi richiedenti asilo e beneficiari di protezione, comunque, è iniziato questa mattina il trasferimento in centri di accoglienza di tutta Italia.
Richiedenti asilo e beneficiari di protezione sono trasferiti in dei centri in tutta Italia. #SanFernando #rosarno pic.twitter.com/aHEj9kKxdu
— annalisa camilli (@annalisacamilli) March 6, 2019
Lo sgombero della tendopoli di San Ferdinando era stato annunciato dal ministero dell’Interno guidato da Matteo Salvini e ordinato dal sindaco di San Ferdinando, Andrea Tripodi. Nell’ultimo anno nella tendopoli c’erano stati diversi incidenti, tra cui un incendio che aveva ucciso un migrante di 25 anni, ma non si era mai trovata una soluzione per mettere l’area in sicurezza.