È stata arrestata la direttrice del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria
È stata arrestata a Roma Ida Marandola, direttrice generale del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (CREA), ente di ricerca sulle filiere agroalimentari vigilato dal Ministero delle politiche agricole. Per Marandola e per un altro funzionario dell’ente sono stati disposti gli arresti domiciliari, con l’accusa di peculato, abuso d’ufficio e falso. Il Gip ha anche disposto il sequestro di beni per 8 milioni di euro.
Secondo l’accusa Marandola, nel corso della scelta della nuova sede dell’ente, avrebbe indicato un numero di dipendenti superiore a quello reale, potendo così scegliere l’immobile sul mercato privato, senza dover ricorrere a quelli demaniali a disposizione. La direttrice avrebbe anche alterato i contratti con le ditte di trasloco per non superare le soglie oltre le quali è previsto il ricorso a una gara pubblica, potendo così scegliere personalmente a chi affidare i servizi. Agli indagati è stato contestato anche di non aver ridotto il canone di locazione di due immobili, come previsto dalla spending review, cosa che avrebbe consentito il risparmio di circa 700mila euro. Infine sarebbero stati commessi abusi sia nella procedura di stabilizzazione di alcuni lavoratori precari che nel pagamento di prestazioni professionali a due collaboratori che, in realtà, non avevano mai lavorato per il CREA.