Una commissione indipendente dell’ONU ha stabilito che Israele violò i diritti umani nella gestione delle proteste nella Striscia di Gaza
Una commissione indipendente dell’ONU ha stabilito che Israele violò i diritti umani nella gestione delle manifestazioni di protesta organizzate nei mesi scorsi nella Striscia di Gaza, vicino al confine israeliano. Durante le proteste, organizzate per diversi venerdì di seguito, l’esercito israeliano uccise 189 manifestanti palestinesi ferendone altre migliaia. Nei mesi scorsi la gestione delle proteste aveva già sollevato diverse critiche da parte della comunità internazionale: il governo e l’esercito israeliano si è sempre difeso sostenendo di essere stato costretto all’uso della forza per via della minaccia alla sicurezza nazionale rappresentata dalle manifestazioni (e dalla presenza di diversi militanti di gruppi armati palestinesi).
In particolare, la Commissione – guidata dall’esperto di diritti umani argentino Santiago Canton – sostiene che i cecchini israeliani abbiano preso di mira «giornalisti, operatori sanitari, bambini e disabili, nonostante fossero chiaramente riconoscibili come civili». Il rapporto è stato compilato dopo un anno di lavoro sulla base di 325 interviste fra manifestanti e fonti israeliane.
Il rapporto integrale sarà pubblicato a metà marzo: qui è disponibile un riassunto dei contenuti principali.