Theresa May ha detto che darà al Parlamento la possibilità di votare per evitare il cosiddetto “no deal”
O per provare a posticipare l'entrata in vigore di Brexit, ma solo se l'attuale piano non dovesse essere approvato
La prima ministra britannica Theresa May ha detto che, nel caso in cui sarà rifiutato il nuovo accordo su Brexit, concederà al Parlamento britannico la possibilità di votare per impedire un’uscita senza accordo dall’Unione Europea (il cosiddetto scenario “no deal”) o per posticipare il momento dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea. L’annuncio è arrivato dopo che ieri il Partito Laburista britannico aveva detto di voler chiedere un nuovo referendum su Brexit.
May ha spiegato che un eventuale spostamento dovrà essere breve e «quasi di certo lo si potrà fare una volta sola». Ha anche aggiunto che sarebbe molto difficile pensare a un rinvio oltre giugno della scadenza dell’articolo 50 del Trattato di Lisbona (quello che permetterebbe Brexit) perché in quel caso il Regno Unito sarebbe tenuto a prendere parte alle elezioni europee.
Il voto sul nuovo piano negoziato da May sarà il 12 marzo. Se non dovesse essere approvato, May ha garantito che il 13 marzo il Parlamento avrà la possibilità di votare su un eventuale “no deal”, così che il Regno Unito possa uscire senza accordo dall’Unione Europea «solo a seguito di un esplicito consenso in tal senso da parte del Parlamento». Se il Parlamento dovesse rifiutare il “no deal” ci sarebbe invece, il 14 marzo, un voto per chiedere un’estensione della scadenza dell’articolo 50. L’estensione della scadenza dell’articolo 50 dovrebbe tra l’altro essere approvata all’unanimità da tutti gli altri 27 stati membri dell’Unione Europea.