L’India ha fatto un attacco aereo contro un gruppo islamista del Kashmir in territorio pakistano
Il primo dal 1971, quando era in guerra con il Pakistan
L’India ha detto di aver fatto un attacco aereo per colpire i separatisti del Kashmir, di cui si parla molto in seguito all’attentato del 14 febbraio in cui erano morti 46 militari indiani. Fonti del governo indiano hanno detto che gli attacchi sono stati compiuti a Balakot, una città pakistana vicina al confine con l’India, in un’area che è però contesa dai due paesi.
Per il momento non ci sono informazioni precise sull’attacco, ma si pensa che avesse come obiettivo quelli che l’India ritiene essere campi di addestramento di una delle milizie ribelli dell’area, il gruppo islamista e separatista Jaish-e-Mohammed. Il Pakistan dice che non ci sono stati danni, mentre l’India dice di aver ucciso alcuni ribelli e che l’attacco è stato fatto dopo che aveva ricevuto alcune informazioni di intelligence su possibili nuovi attentati di Jaish-e-Mohammed.
L’attacco aereo di oggi è il primo che l’India fa in quell’area da quando, nel 1971, era in guerra con il Pakistan. Il Kashmir è una regione divisa in tre parti amministrate dall’India, dal Pakistan e dalla Cina. I conflitti per il suo controllo iniziarono dopo il 1947, anno in cui la colonia britannica indiana fu riconosciuta indipendente dal Regno Unito e si divise in due stati indipendenti, l’India (a maggioranza induista) e il Pakistan (a maggioranza musulmana), che cominciarono a competere per il controllo sul Kashmir: da allora i due paesi hanno combattuto tre guerre, nelle quali sono morte decine di migliaia di persone: l’ultima si concluse nel 2003.