È morto Mark Hollis, musicista e cantante dei Talk Talk
Aveva spopolato in tutto il mondo con "It's my life" e "Such a shame" per poi rivelarsi innovatore e sperimentatore: aveva 64 anni
Diverse fonti hanno confermato lunedì sera la morte di Mark Hollis, musicista britannico famoso per essere stato cantante e fondatore della band dei Talk Talk. Martedì pomeriggio la sua ex agente Keith Aspden ha parlato di una “breve malattia da cui non si è ripreso”: Hollis aveva 64 anni. Il bassista dei Talk Talk Paul Webb ha scritto su Facebook di essere “scioccato dalla notizia”.
Hollis era diventato noto in tutto il mondo dopo il grande successo del secondo disco dei Talk Talk (già il singolo “Talk Talk” del primo disco era stato molto popolare), nel 1984, che conteneva tra l’altro due canzoni rimaste celebri e in programmazione delle radio fino a oggi, “It’s my life” e “Such a shame”. La band si era formata a Londra nel 1981 ed era stata tra l’altro in tour con i Duran Duran.
Dopo che It’s my life, il disco, aveva avuto un enorme successo pure negli Stati Uniti – dove poche band britanniche riuscivano a competere nelle prime posizioni delle classifiche – la band aveva pubblicato The colour of spring, che era andato invece ancora meglio precedente nel Regno Unito (dentro c’era il singolo “Life’s what you make it”). I dischi successivi dei Talk Talk – Spirit of Eden e Laughing Stock – avevano preso una piega meno pop e con tratti più sperimentali e complessi, direzione in cui poi Hollis era andato ulteriormente con un disco da solo nel 1998. Il successo internazionale era molto calato, ma Hollis – che aveva spiegato le sue scelte musicali con la necessità di fare qualcosa di diverso da quello che sentiva in giro – era stato riconsiderato da coprotagonista dell’elettropop anni Ottanta a sperimentatore geniale di un genere “neo progressive” visto poi come precursore del “post rock” e capace di influenzare molte band famose che sarebbero venute. Dopo quel disco Hollis si era ritirato dalla musica pubblica spiegando di non poterlo conciliare col suo desiderio di stare con la famiglia, e tra i critici musicali e gli appassionati britannici la sua assenza veniva spesso ricordata.
Tra i musicisti britannici che stanno ricordando Mark Hollis ci sono i Duran Duran, Holly Johnson dei Frankie goes to Hollywood, Gary Kemp degli Spandau Ballet, Matt Johnson, creatore negli stessi anni della band dei The The e Paul Epworth, produttore di Adele e molti altre popstar contemporanee. In Italia il disegnatore Makkox lo ha ritratto in un tweet lunedì sera.
"Mark was the main songwriter of some truly great songs” @TalkTalk pic.twitter.com/beH4kGPcmA
— Duran Duran (@duranduran) February 25, 2019
RIP Mr Hollis : Talk Talk Life’s What You Make It https://t.co/a5qmJrOE4k
— Holly Johnson (@TheHollyJohnson) February 26, 2019
Been relistening to Mark Hollis’s dream-soaked Spirit of Eden today. His influence upon music was immense and far reaching. A great presence in the modern era who took his bow far too early but has left us so much still to be moved by. #MarkHollisRIP #TalkTalk
— Gary Kemp (@garyjkemp) February 26, 2019
Very sorry to hear the news that #MarkHollis of #TalkTalk has died. He was behind some of the finest albums of the 1980s / early 1990s. R.I.P. pic.twitter.com/IoTuAkGCUf
— THE THE (@thethe) February 25, 2019
Trying to find the words to express my sadness about the passing of #MarkHollis #TalkTalk
Hearing Spirit Of Eden blew my 18 year old mind to such a degree I set out to try and learn how on earth they had created this transcendent masterpiece. That search turned into a career.— Paul Epworth (@paulepworth) February 25, 2019
pezzi di cuore #MarkHollis pic.twitter.com/MYyL5rIDmE
— makkox (@makkox) February 25, 2019
– Luca Sofri: Spirit of Eden (2011)