And the Oscar forse goes to
Le previsioni sul premio più importante (molto difficili, quest'anno) e su tutti gli altri
Il 19 febbraio circa ottomila persone dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences hanno consegnato – via posta o via internet – i loro voti per gli Oscar, la cui cerimonia di premiazione si terrà nella notte tra il 24 e il 25 febbraio. I votanti sono professionisti dei vari settori del cinema e, a parte qualche eccezione, ognuno ha votato per ogni categoria. Non si sa chi siano queste ottomila persone e ogni votante ha i suoi gusti in fatto di film: prevedere chi vincerà gli Oscar è un lavoraccio. Ma negli ultimi anni si è capito come fare previsioni in genere piuttosto accurate, basandosi su tre cose: l’analisi delle edizioni precedenti, l’assegnazione di altri importanti premi cinematografici che precedono gli Oscar e le quote degli scommettitori.
Abbiamo quindi ripassato come andò negli ultimi anni, guardato cosa dicono i due più importanti siti americani di cinema – Variety e Hollywood Reporter – e analizzato le quote attuali di SNAI, il più importante sito italiano di scommesse. Qui avanti ci sono tutte le previsioni.
Miglior film
A Star is Born, BlacKkKlansman, Black Panther, Bohemian Rhapsody, La favorita, Green Book, Roma, Vice
È la categoria più complicata: perché ci sono otto nomination (e non cinque), per come funziona il conteggio dei voti e per quanto è difficile dire chi vincerà.
Partiamo dal voto: questa è l’unica categoria in cui i membri dell’Academy che scelgono di votare (nessuno li obbliga) lo fanno mettendo i film in ordine di preferenza, dal primo all’ottavo. Se nessun film è primo in almeno la metà delle schede, si elimina quello che meno persone avevano messo al primo posto. Si guardano però i film che erano al secondo posto sulle schede in cui il film eliminato era al primo, per ridistribuire quei voti. Insomma: per vincere un film non deve essere solo IL preferito di un po’ di votanti, deve essere UNO DEI preferiti di tanti.
Questo tipo di calcolo dei voti esiste dai dieci anni. Quest’anno è però considerato l’anno in cui le previsioni sono più difficili, perché non c’è un film che sembri essere davvero favorito sugli altri e i principali premi di cinema degli ultimi mesi sono andati a film diversi: Green Book ha vinto il premio assegnato dai produttori; Roma quello dei registi, Black Panther quello degli attori, e gli sceneggiatori hanno premiato due film che non sono nemmeno candidati all’Oscar per il miglior film. I Golden Globe hanno premiato Green Book come miglior commedia e Bohemian Rhapsody come miglior film drammatico; Roma ha però vinto i BAFTA, i premi del cinema britannico. E anche gli altri film – Vice, La favorita, A Star is Born e BlacKkKlansman – qualche possibilità ce l’hanno. Sul sito di Snai Roma è quotato a 1,25 (molto poco), Green Book a 4,75.
Ci sono comunque due film con più possibilità degli altri: Roma e Green Book. L’Hollywood Reporter dice che vincerà Roma, secondo Variety vincerà invece Green Book. È certo che in una gara equilibrata come questa, sarà molto importante capire chi ha messo cosa al secondo e al terzo posto, oltre che al primo.
Miglior regia
Adam McKay, Vice; Alfonso Cuarón, Roma; Pawel Pawlikowski, Cold War; Spike Lee, BlacKkKlansman; Yorgos Lanthimos, La favorita
La parte difficile è finita. Ora arriviamo a tutte le categorie in cui per vincere basta prendere un voto in più del secondo, e basta. E in cui, in molti casi, la gara sembra essere molto meno aperta.
Il grande favorito di questa categoria è Cuarón, che già vinse questo premio nel 2014, come regista di Gravity. Cuarón è un regista che piace all’Academy e ha vinto il premio per la regia assegnato dai registi, oltre a quelli dei BAFTA e dei Golden Globe. Snai dà una sua vittoria a 1,03: cioè quasi sicura. L’alternativa più credibile è una vittoria di Spike Lee, alla sua prima nomination per la regia. Se dovesse vincere Cuarón sarebbe la quinta volta in sei anni che questo premio va a un regista messicano. Se vincesse Lee, sarebbe il primo Oscar per la miglior regia assegnato a un regista nero.
Cosa notevole: Peter Farrelly, regista di Green Book, non è in questa categoria. E capite da soli che sarebbe strano avere un eventuale miglior film diretto da un regista che non è nemmeno considerato uno dei migliori cinque. Ma è anche vero che in quattro degli ultimi sei anni i premi per regia e film sono andati a film diversi.
Miglior attrice protagonista
Glenn Close, The Wife; Lady Gaga, A Star Is Born; Melissa McCarthy, Can You Ever Forgive Me?; Olivia Colman, La favorita; Yalitza Aparicio, Roma
Una favorita c’è: Glenn Close, che ha recitato in The Wife e sullo scaffale di casa ha già un Golden Globe vinto per aver recitato in questo film. Close è stata nominata sei volte agli Oscar durante la sua carriera, senza mai vincerne uno: è considerata in testa, ma subito dietro di lei ci sono Olivia Colman e Lady Gaga.
Particolarità: quella di Close è l’unica nomination di The Wife. Ma è già successo qualcosa di simile pochi anni fa, quando Julianne Moore vinse l’Oscar nell’unica categoria in cui era candidato Still Alice, il film di cui era protagonista.
Miglior attore protagonista
Bradley Cooper, A Star Is Born; Christian Bale, Vice; Rami Malek, Bohemian Rhapsody; Viggo Mortensen, Green Book; Willem Dafoe, Sulla soglia dell’eternità
Variety e Hollywood Reporter concordano sul fatto che questo premio andrà a Rami Malek, che è stato Freddie Mercury in Bohemian Rhapsody. Il principale contendente al titolo sembra essere Christian Bale, che ha recitato in Vice e dopo essere dimagrito tantissimo per l’Uomo senza sonno, essersi fatto un gran fisico per Batman e essere ingrassato molto per American Hustle, è di nuovo ingrassato per interpretare Dick Cheney.
Curiosità: negli ultimi sedici anni questo premio è andato per undici volte a attori che avevano recitato in film biografici, come nel caso di Bale o Malek.
Miglior attrice non protagonista
Amy Adams, Vice; Emma Stone, La favorita; Regina King, Se la strada potesse parlare; Rachel Weisz, La favorita; Marina de Tavira, Roma
Per l’Hollywood Reporter il premio andrà a Amy Adams, che ha recitato in Vice, ma che su Snai è quotata a 4,25. Variety ritiene invece che a vincere sarà Regina King, che ha recitato in Se la strada potesse parlare e ha già vinto diversi premi (anche se non è nemmeno stata nominata ai premi assegnati dai suoi colleghi attori).
Miglior attore non protagonista
Adam Driver, BlacKkKlansman; Mahershala Ali, Green Book; Richard E. Grant, Can You Ever Forgive Me?; Sam Elliott, A Star Is Born; Sam Rockwell, Vice
Insieme a quello per la regia, è il premio su cui ci sono meno dubbi. È infatti difficile trovare qualcuno o qualche elemento per dire che a vincere non sarà Mahershala Ali, che ha recitato in Green Book e che ha già vinto questo premio per Moonlight.
Le sceneggiature
Originali: First Reformed; Green Book; La favorita; Roma; Vice
Non originali: BlacKkKlansman, La ballata di Buster Scruggs, Can you ever forgive me?, Se la strada potesse parlare, A Star is born
I favoriti per l’Oscar alla miglior sceneggiatura originale sono Green Book e La Favorita, ma non è da escludere nemmeno una vittoria di Roma. E capita molto spesso che il miglior film vinca anche un premio per la sceneggiatura.
Nel caso della sceneggiatura non originale c’è invece un grande favorito: BlacKkKlansman, che è un film tratto dall’autobiografia di Ron Stallworth. E comunque: “non originali” è proprio un brutto modo di chiamare una cosa su cui uno sceneggiatore ha lavorato per mesi, magari anni.
Gli altri film
Straniero: Never Look Away, Shoplifters, Capernaum, Roma, Cold War
D’animazione: Gli Incredibili 2, Isola dei Cani, Mirai, Ralph Spacca Internet, Spider-Man: Un nuovo Universo
Documentario: Free Solo, Hale County this morning, this evening, Minding the gap, Of fathers and sons, RBG
Sono in genere le categorie più difficili perché se nelle altre bene o male girano sempre gli stessi 10-12 film, questi film sono candidati solo qui. Sono corse a parte, con meno elementi a disposizione per fare delle previsioni.
Quest’anno non ci sono molti dubbi sul fatto che Roma vinca il premio per il miglior film straniero (anche se c’è chi dice che molte persone potrebbero scegliere di votare un altro film, in particolare Cold War, pensando che Roma tanto vincerà l’Oscar più importante). Il miglior film d’animazione dovrebbe essere Spider-Man: Un nuovo universo e negli ultimi 11 anni è successo solo una volta che un film non della Disney o non della Pixar vincesse questo premio. È invece complicato prevedere quale sarà il miglior documentario: qualcuno dice RBG, qualcun altro Free Solo. Il primo parla di Ruth Bader Ginsburg, che ha 85 anni e dal 1993 è tra i giudici della Corte suprema degli Stati Uniti; il secondo di Alex Honnold, che ha 30 anni e per lavoro si arrampica per centinaia di metri senza protezione alcuna.
Gli altri premi
Per la fotografia è favorito Roma e Cuarón – che è stato anche direttore della fotografia di Roma – diventerebbe nel caso la prima persona a vincere questo premio per un film da lui diretto. Per il montaggio se la giocano Vice e Green Book. I due premi per il sonoro dovrebbero andare a Bohemian Rhapsody e quello per la miglior colonna sonora a uno tra Black Panther e Se la strada potesse parlare (e sarebbe strano, perché è un premio che spesso e volentieri va al miglior film). Ci sono pochissimi dubbi sul fatto che l’Oscar per la miglior canzone vada a “Shallow” la canzone di Ally/Lady Gaga. La favorita è favorito (sapevamo tutti che sarebbe successo) per l’Oscar alla miglior scenografia e per vincere quello per i migliori costumi dovrà vedersela soprattutto con Black Panther. L’Oscar per gli effetti speciali andrà probabilmente a First Man.
Se invece avete iniziato quest’articolo solo perché volevate tantissimo sapere chi si pensa vincerà gli Oscar per il miglior cortometraggio documentario, il miglior cortometraggio e il miglior cortometraggio d’animazione, le risposte sono: Black Sheep, Marguerite e Bao.