Gli ottavi di Champions League – parte 2
Le cose essenziali da sapere sugli ultimi quattro ottavi di finale in programma questa settimana: tra cui quelli della Juventus
Fra oggi e domani sono in programma le partite di andata degli ultimi quattro ottavi di finale di UEFA Champions League, il torneo di calcio maschile per club più prestigioso al mondo. Questa settimana è il turno delle grandi favorite, compresa la Juventus, che mercoledì giocherà in Spagna contro l’Atletico Madrid, la squadra che a giugno ospiterà la finale del torneo nel suo nuovo stadio, il Wanda Metropolitano.
Lione vs. Barcellona
(Martedì 19/2 – Mercoledì 13/3)
Il Barcellona è stata la seconda miglior squadra della fase a gironi dietro il Porto, capitato però in un gruppo decisamente più debole. Le uniche due partite non vinte dal Barcellona sono state il ritorno a Milano contro l’Inter, ma dopo averla battuta nettamente in casa, e l’ultima ininfluente contro il Tottenham. Con il quarto miglior attacco del torneo e quinta miglior difesa, la squadra di Ernesto Valverde, che ha da poco rinnovato il contratto, è anche prima nella Liga spagnola con sette punti di vantaggio sulla seconda, l’Atletico Madrid. Viene da un periodo poco costante: nelle ultime cinque partite, fra campionato e coppa, ha ottenuto tre pareggi, tra i quali quelli in casa contro il Valencia e in trasferta a Bilbao. Rimane comunque una delle favorite in Champions League, dove nel sorteggio degli ottavi ha avuto la fortuna di non incontrare una squadra del suo livello. Dovrà gestire le assenze a centrocampo dei brasiliani Rafinha e Arthur Melo.
Il Lione – allenato dal francese Bruno Genesio – viene da un girone di Champions alquanto strano, terminato al secondo posto con una sola vittoria, per quanto prestigiosa contro il Manchester City, e ben cinque pareggi. In campionato è terzo dietro il Lille e l’ormai irraggiungibile Paris Saint-Germain. Sta godendo di un gran periodo di forma, però, che negli ultimi mesi di stagione gli ha permesso di vincere sei delle sette partite disputate. Con il Barcellona parte sfavorito e dovrà fare affidamento soprattutto sulle qualità dei suoi migliori giocatori, su tutti il trequartista Nabil Fekir, il talentuoso centrocampista Tanguy Ndombélé e gli attaccanti Moussa Dembélé e Memphis Depay.
Liverpool vs. Bayern Monaco
(Martedì 19/2 – Mercoledì 13/3)
Con l’ingaggio di Jurgen Klopp nel 2015 il Liverpool ha iniziato un nuovo ciclo che quest’anno potrebbe arrivare al suo compimento. Sotto Klopp la squadra è cambiata molto, ha investito tanto ed è riuscita a migliorare costantemente i suoi risultati. Due stagioni fa è tornata in Champions League e l’anno scorso è arrivata in finale, persa malamente per la serata disastrosa del suo ex portiere, Loris Karius. Per arrivare in finale il Liverpool era riuscito a eliminare il Manchester City, che aveva letteralmente dominato la Premier League. Battendo il City aveva dimostrato di saper colpire una squadra dal gioco molto articolato e con più qualità esercitando un pressing continuo e sfruttando la grande velocità del suo attacco, con rapidi passaggi verticali a tagliare la difesa. In Inghilterra ora il Liverpool sta provando a vincere la Premier League dopo 28 anni: si trova in testa a pari merito con il City.
L’inizio di stagione dell’allenatore croato Niko Kovac con il Bayern Monaco è stato invece abbastanza complicato. Nelle prime partite di campionato la squadra è sembrata poco brillante e l’impressione è stata confermata successivamente dalle nette sconfitte subite in campionato contro Hertha Berlino (0-2) e Borussia Monchengladbach (o-3). A ottobre la squadra si è ristabilita e ha recuperato dei punti, ma a novembre ha avuto una ricaduta e per tre turni di campionato non è più riuscita a vincere: in uno di questi ha perso il “classico” contro il Dortmund, che in questo modo ha aumentato il suo vantaggio in classifica, ora però ridotto a tre punti dopo il calo del Dortmund. Il Bayern si trova comunque in procinto di un delicato quanto repentino ricambio generazionale, che potrà durare anche alcune stagioni e comporterà inevitabilmente cali nel rendimento.
Atletico Madrid vs. Juventus
(Mercoledì 20/2 – Martedì 12/3)
Con l’ottavo Scudetto di fatto già al sicuro, la Juventus ora inizia a dedicarsi alla Champions League, il trofeo che le manca dal 1996. Dopo essergli sfuggito per poco negli ultimi quattro anni, questo potrebbe essere quello buono. L’arrivo di Cristiano Ronaldo, e il conseguente rafforzamento della squadra, è coinciso con una stagione europea aperta a ogni risultato. Il Real Madrid tre volte campione d’Europa è in crisi (probabilmente proprio perché non ha più Ronaldo) e nessun’altra squadra – forse solo il Liverpool, primo in Premier League – sembra sia pronta come lo è la Juventus.
Ma la Champions League è un torneo completamente differente dalla Serie A e nelle sue ultime partecipazioni la Juventus è andata incontro a difficoltà che in Italia non conosce. Ha infatti dimostrato di avere una specie di “blocco” nelle finali, avendo subito complessivamente sette gol nelle due disputate negli ultimi quattro anni: tantini. Se poi si va a ricercare un punto debole che negli anni non è stato completamente risolto, si nota come, a differenza delle ultime vincitrici (Real Madrid e Barcellona), la squadra di Allegri non abbia un centrocampo così “dominante”, in grado di imporre il gioco in una partita di altissimo livello come una finale di Champions League. E subire la superiorità avversaria a centrocampo spesso comporta una sconfitta.
In questa stagione, inoltre, la Juventus deve ancora giocare contro una grande squadra europea. Gli ottavi di finale contro l’Atletico Madrid, campione in carica dell’Europa League, richiederanno immediatamente un enorme impegno. Dal punto di vista qualitativo gli spagnoli non sono al livello di Barcellona, Manchester City e Liverpool, ma la loro capacità di giocare partite sporche e brutte per poi colpire gli avversari con gli attaccanti di grande qualità di cui dispone è ormai conosciuta. Quest’anno inoltre la finale si giocherà proprio nello stadio dell’Atletico: uno stimolo in più per la squadra di Simeone e un altro ostacolo da superare per la Juventus.
Schalke 04 vs. Manchester City
(Mercoledì 20/2 – Martedì 12/3)
È probabilmente l’ottavo di finale più squilibrato di quest’anno. In Bundesliga tedesca lo Schalke 04 è addirittura quattordicesimo, a otto punti dalla zona retrocessione. La squadra allenata dall’italiano Domenico Tedesco va male da inizio stagione. Si è qualificata agli ottavi di Champions solamente perché nel suo gruppo ha trovato due squadre messe ancora peggio, il Galatasaray e il Lokomotiv Mosca. Le condizioni attuali della squadra di Gelsenkirchen sono dovute anche alla frequenza con cui ogni anno si priva dei suoi migliori giocatori, peraltro senza ricevere un euro in cambio. Solo la scorsa estate la squadra ha perso Max Meyer e Leon Goretzka, ritenuti il futuro della nazionale tedesca, e il difensore Thilo Kehrer, altra promessa del calcio tedesco. Meyer e Goretzka si sono svincolati gratuitamente e solo con Kehrer il club è riuscito a guadagnare qualcosa.
Lo scorso gennaio il Manchester City è riuscito a riaprire la Premier League battendo in casa 2-1 il Liverpool. Si presentava da terzo in classifica con sette punti in meno del Liverpool, in prima posizione e lanciato verso il titolo. In caso di vittoria, il Liverpool avrebbe staccato la rivale di dieci punti in un momento cruciale della stagione. Ma nonostante alcune difficoltà e le pesanti assenze per infortuni, il City di Pep Guardiola è riuscito a vincere riportandosi in piena corsa per vincere il campionato per il secondo anno di fila. Nelle ultime giornate, tuttavia, sia City che Liverpool hanno avuto un andamento incostante e ora sono in testa a pari merito. Con la tranquillità data dal sorteggio favorevole di Champions, Guardiola ha inoltre recuperato dagli infortuni il trequartista belga Kevin De Bruyne, che in questa stagione ha giocato soltanto poche partite per problemi fisici, e anche il terzino Benjamin Mendy.