I tabloid britannici tormentano Meghan Markle
La moglie del principe Harry viene costantemente criticata sulla stampa scandalistica, tra pettegolezzi e spericolate analisi della sua personalità
Quasi quotidianamente i tabloid britannici parlano di Meghan Markle, moglie del principe Harry, e se prima del loro matrimonio lo facevano in toni positivi, ora sono spesso critici per via di alcuni pettegolezzi e addirittura una specie di teoria complottista sulla sua gravidanza. Tra le cose di cui hanno parlato negli ultimi giorni c’è un’intervista all’attore George Clooney, amico di Markle e uno degli invitati al matrimonio con il principe Harry, pubblicata la settimana scorsa sulla rivista australiana WHO. Clooney ha negato che sarà il padrino del bambino di Markle e del principe, uno dei vari pettegolezzi circolati a proposito della coppia, e si è lamentato del trattamento riservato dalla stampa a Markle:
«Voglio dire una cosa: la stanno inseguendo ovunque, la perseguitano e la denigrano. È una donna incinta di sette mesi e viene perseguitata e diffamata nello stesso modo in cui accadeva a Diana, la sua storia si sta ripetendo. Abbiamo visto come va a finire».
Clooney ha anche citato la recente pubblicazione di una lettera scritta da Markle – che è statunitense e di etnia mista – a suo padre, con cui ha rapporti complicati: i tabloid l’hanno diffusa chiedendo a sedicenti esperti di grafologia – una tecnica senza fondamento scientifico che viene usata per dedurre tratti della personalità di una persona dal modo in cui scrive – di dare un giudizio su Markle. Una di questi grafologi ha definito Markle «emotivamente insicura», «irascibile» e «incapace di perdonare», mentre un’altra ha visto nella sua grafia le caratteristiche di una persona «esibizionista e narcisista». Un’altra ancora ha dedotto che per Markle sia «impossibile dimenticare le persone importanti della sua vita». «Sta davvero subendo un comportamento ingiusto, penso sia irresponsabile e sono stupito che stia succedendo», ha commentato Clooney.
Sull’ultimo numero dell’Observer, il domenicale del Guardian, l’editorialista Catherine Bennett ha criticato a sua volta l’attenzione mediatica ricevuta da Markle definendo il «tormentare la duchessa di Sussex» il nuovo «sport nazionale», «limitato solo dalla fornitura di nuovo materiale». In seguito alla “Leveson Inquiry”, un’inchiesta promossa dal governo del Regno Unito sulla pratica e l’etica della stampa nazionale indetta dopo un grosso scandalo sull’uso di intercettazioni e documenti privati da parte del tabloid News of the World, i giornali britannici si sono dati una regolata sui contenuti scandalistici, ma non abbastanza secondo Bennett: continuano a molestare persone famose e membri della famiglia reale in particolare, lo fanno solo in modo diverso rispetto al passato.
Il codice di deontologia dell’Independent Press Standards Organisation (IPSO), l’ente indipendente fondato dopo l’inchiesta Leveson per regolamentare le pratiche giornalistiche nel Regno Unito, dice che i giornalisti non possono «intimidire, molestare o perseguitare» le persone di cui scrivono e nemmeno «insistere a fare domande, telefonare, seguire o fotografare dopo che gli è stato chiesto di smetterla», ma non vieta di disturbare o angosciare una persona attraverso i giudizi di presunti esperti di psicologia come i grafologi. Non impedisce speculazioni invadenti o commenti gratuitamente insultanti.
Dopo le recenti dichiarazioni di George Clooney, molti giornalisti che scrivono della famiglia reale sui tabloid (ma anche sul quotidiano Times) se la sono presa con Markle solo perché era stata paragonata a Diana Spencer, madre del principe Harry e oggetto di grandissime e spesso sgradevoli attenzioni mediatiche prima e dopo la sua morte. Hanno anche criticato Clooney in quanto non sarebbe un vero amico di Markle e del principe Harry, a loro dire.
Anche secondo Bennett il paragone fatto da Clooney tra Markle e Diana non è del tutto accurato, ma non perché la prima non meriti di essere messa sullo stesso piano della seconda come è stato scritto da altri. Spencer infatti sfruttò più volte la stampa a suo vantaggio, mettendosi d’accordo con alcuni giornalisti per pubblicare certe notizie. Al contrario, finora Markle non ha contribuito alla diffusione di pettegolezzi sul suo conto e nonostante questo la stampa britannica la tratta «come qualcuno su cui si può dire qualsiasi cattiveria, a prescindere dall’accuratezza, dall’interesse pubblico e dai possibili effetti di questa attenzione sulla sua salute».
Domenica su Twitter Bennett ha criticato anche il sito di BBC per un articolo su Markle: non è un articolo scandalistico, ma dedica più di mille parole a un’analisi sull’accento di Markle. Secondo alcuni esperti la pronuncia della moglie del principe Harry è diventata più britannica col passare del tempo.