La Guardia di Finanza ha sequestrato oltre 700 milioni di euro in una grossa inchiesta per truffa su una compravendita di diamanti
La Guardia di Finanza ha eseguito un sequestro preventivo di oltre 700 milioni di euro nell’ambito di un’inchiesta per truffa aggravata e autoriciclaggio sulla vendita di diamanti operata da due società a prezzi – secondo l’accusa – molto superiori al loro valore. L’indagine, che va avanti da oltre due anni, ha già portato a sanzioni da parte dell’Antitrust, che nel 2017 aveva ritenuto “ingannevoli e omissive le modalità di offerta dei diamanti da investimento” da parte di due società, Intermarket Diamond Business (Idb) e Diamond Private Investment (Dpi), “anche attraverso gli istituti di credito con i quali rispettivamente operavano”.
Le banche in questione, anche loro già multate, sono in misura diversa Unicredit, Banco Bpm, Intesa Sanpaolo, Banca Aletti e Monte dei Paschi; il sequestro riguarda principalmente gli istituti di credito che facevano da intermediari tra le società e i clienti. Ai clienti veniva proposto l’acquisto di diamanti a un prezzo molto superiore a quello di mercato, peraltro con la promessa che i diamanti sarebbero stati riacquistati dalle stesse società venditrici entro qualche anno a un prezzo ancora superiore. Del caso si era occupata nel 2016 la trasmissione Report. Scrive Repubblica:
Il decreto di sequestro, firmato dal gip di Milano Natalia Imariso, è stato eseguito a carico di 7 persone indagate e di 7 enti, cioè le 5 banche e le due società, per le ipotesi di reato di truffa aggravata e autoriciclaggio. Quasi settanta gli indagati totali: tra questi anche il direttore generale di Banco Bpm Maurizio Faroni, a cui vengono contestate le accuse di concorso in truffa, autoriciclaggio e ostacolo all’esercizio delle funzioni di vigilanza.
Le persone truffate sono decine di migliaia, secondo i giornali, ma “gli investigatori hanno ricostruito le posizioni di circa un centinaio di clienti”, tra cui alcune persone famose.
Secondo i dati della corposa indagine condotta dall’Antitrust, dal 2011 al 2017 Idb e Dpi, hanno perfezionato vendite per oltre un miliardo di euro. Di questi, più della metà, 600 milioni di euro, sono riconducibili al solo Banco Bpm che grazie al suo ruolo di intermediario per circa 30-40 mila clienti ha incassato nel periodo oltre 100 milioni di commissioni. Stesso ruolo svolto da Unicredit, che ha regsitrato 40-50 milioni di commissioni in sei anni. Più marginale il ruolo degli altri istituti. Intesa Sanpaolo, attiva da metà 2015, ha dichiarato 7000 clienti nel 2016, Mps circa 14 mila operazioni (alcune riconducibili a più soggetti) dal 2013 al 2016 e commissioni totali tra i 30 e i 50 milioni di euro.