Domani c’è la “superluna”
Domani sera la Luna apparirà più grande del solito: perché? E che cos'è la "superluna"?
La “superluna” sarà visibile in cielo domani, 19 febbraio, a partire dall’orario in cui la Luna sorgerà in Italia: tra le 17.20 e le 18.00. La Luna apparirà più grande del solito perché il momento in cui si trova più vicina alla Terra nella sua orbita ellittica (perigeo) coincide con la luna piena: alle 10.07 del mattino raggiungerà il perigeo, mentre alle 16.53 il plenilunio. Il fenomeno può ripetersi più volte in un anno, ma quella di domani sarà l’opportunità migliore per osservarlo, tanto più che il cielo sarà sereno in quasi tutte le regioni.
L’orbita della Luna intorno al nostro pianeta è ellittica, quindi la distanza tra i due corpi celesti varia nel corso dell’anno (se fosse perfettamente circolare, la distanza sarebbe sempre uguale, un po’ come avviene per un qualsiasi punto su una circonferenza rispetto al centro). Avvicinandosi e allontanandosi da noi, il diametro apparente della Luna appare quindi di diverse dimensioni (quello reale è sempre uguale, di circa 3.476 chilometri). La distanza minima della Luna dalla Terra, il perigeo, è pari a circa 360mila chilometri, mentre la distanza massima, l’apogeo, e più o meno di 405mila chilometri. Per questo motivo all’apogeo il diametro apparente della Luna è inferiore rispetto al perigeo.
La differenza è comunque contenuta e non è sempre facile coglierla a occhio nudo. Fotografie e osservazioni in periodi diversi dell’anno, con punti di riferimento fissi all’orizzonte (come palazzi, ponti o montagne) possono aiutarci a notare la differenza. Il modo migliore per accorgersene è probabilmente quello di confrontare una fotografia scattata al perigeo con una scattata all’apogeo, come nell’immagine qui sotto. Facendo un po’ di conti a spanne, possiamo dire che il diametro apparente della Luna al perigeo è del 10-15 per cento più grande rispetto all’apogeo.
La parola “superluna” fu ideata nel 1979 da Richard Nolle, un astrologo, e anche per questo motivo non è particolarmente apprezzata come termine da parte della comunità scientifica. Gli astronomi preferiscono riferirsi al fenomeno con la meno abbordabile coppia di termini “perigeo-syzygy”. Il primo indica, come abbiamo visto, il periodo in cui la Luna si trova più vicina alla Terra. Il termine “sygyzy” viene invece usato per indicare l’allineamento di tre corpi celesti appartenenti a un medesimo sistema gravitazionale. Viene tra le altre cose utilizzato per indicare novilunio e plenilunio, quando il Sole e la Luna sono in congiunzione o in opposizione, anche se non sono precisamente allineati con la Terra.
Si ha una congiunzione quando due corpi celesti hanno la stessa longitudine vista dal centro della Terra. La Luna è quindi in congiunzione con il Sole durante il novilunio, quando si trova tra il Sole e la Terra e rivolge a quest’ultima il suo emisfero non illuminato. L’opposizione si ha, invece, quando un corpo celeste si trova nella direzione opposta da un altro (di 180 gradi sulla sfera celeste), rispetto a un osservatore che si trova tra i due corpi.
Da tempo sedicenti esperti affermano che nei tre giorni intorno a una superluna aumentano le probabilità che si verifichino particolari disastri naturali, come terremoti ed eruzioni vulcaniche, a causa della maggiore forza gravitazionale della Luna. Diverse ricerche scientifiche hanno smentito queste impostazioni, trovando correlazioni minime o non trovandone affatto.