Polonia e Israele si stanno scontrando sull’Olocausto
Una riunione del gruppo Visegrád a Gerusalemme è stata annullata dopo che un ministro israeliano aveva ricordato il coinvolgimento dei polacchi nello sterminio degli ebrei
Il primo ministro polacco Mateusz Morawiecki ha annunciato che il suo paese non parteciperà alla riunione del “gruppo di Visegrád” (un’alleanza che include oltre alla Polonia l’Ungheria, la Repubblica Ceca e la Slovacchia) fissata per martedì a Gerusalemme, in Israele. La decisione è stata presa a causa di alcune frasi dette dal ministro degli Esteri israeliano Yisrael Katz sui polacchi e l’Olocausto.
«Sono figlio di sopravvissuti dell’Olocausto, non perdoneremo e non dimenticheremo mai, e ci furono molti polacchi che collaborarono con i nazisti», aveva detto Katz in un’intervista al canale israeliano i24 poco dopo la sua nomina a ministro degli Esteri avvenuta domenica. Katz aveva proseguito citando l’ex primo ministro israeliano Yitzhak Shamir: «Shamir disse che ogni polacco è stato allattato di antisemitismo con il latte di sua madre. Nessuno ci può dire come esprimere la nostra posizione e come onorare i morti».
Il primo ministro polacco Marawicki ha definito le parole di Katz «razziste e inaccettabili». Poco dopo l’annuncio del ritiro della delegazione polacca, Andrej Babiš, primo ministro della Repubblica Ceca (altro paese del “gruppo di Visegrád”), ha cancellato la riunione prevista a Gerusalemme, come gesto di solidarietà verso la Polonia.
Non è la prima volta che Israele e Polonia litigano sull’Olocausto. Lo scorso febbraio, per esempio, Israele aveva criticato moltissimo una controversa legge che era stata approvata in Polonia e che vietava di accusare il paese di complicità nell’Olocausto e di riferirsi ai campi di concentramento nazisti in Polonia come “polacchi”. Venerdì scorso era nata un’altra polemica quando il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva parlato della complicità dei “polacchi” nell’Olocausto. Successivamente, Netanyahu aveva specificato di riferirsi ad alcuni individui di nazionalità polacca e non a tutto il popolo polacco.