I nove “migliori film” migliori di sempre, scelti dal Guardian
Tra quelli che hanno vinto l'Oscar, insomma: da "Casablanca", a "Moonlight", passando per "Tutti insieme appassionatamente" e "The Hurt Locker"
Nella settimana che precede la 91ª edizione degli Oscar, Wendy Ide, una dei critici del Guardian, ha scelto quelli che secondo lei sono i migliori vincitori dell’Oscar per il miglior film nella storia degli Oscar. Secondo Wendy, gli Oscar sono «una fotografia di quel che pensa l’America» e i film da lei scelti sono quelli «che trattano i temi che continuano a parlare anche a un pubblico di oggi». Il più vecchio tra i film scelti da Idle è Casablanca, del 1944; il più recente è Moonlight, del 2017.
Casablanca (1944)
Il film, diretto da Michael Curtiz, racconta un storia romantica e drammatica ambientata a Casablanca, in Marocco, nel 1941. Humphrey Bogart interpreta Rick Blaine e Ingrid Bergman interpreta Ilsa Lund Laszlo. L’ultima frase è «Louis, forse oggi noi inauguriamo una bella amicizia». Oltre all’Oscar per il miglior film (altrimenti non sarebbe qui) vinse anche quelli per la miglior regia e la miglior sceneggiatura non originale. Ide ha scritto che mentre altri film di quel periodo sono invecchiati «in modo inelegante», Casablanca «è maturato e si è fatto più profondo» perché è una storia molto legata a un preciso periodo storico, eppure senza tempo. Nonostante l’opinione di Ide ci sono però molte persone che negli ultimi anni hanno sostenuto, con diverse argomentazioni, che Casablanca sia invecchiato male.
Eva contro Eva (1951)
Insieme a Titanic e La La Land è il film con più nomination nella storia degli Oscar (14) anche se poi vinse solo 6 premi. Lo diresse Joseph L. Mankiewicz e le due protagoniste sono Bette Davis e Anne Baxter (e nessuna delle due vinse l’Oscar). Ide ha scritto che il film è un «nettamente malvagio ritratto della rivalità e della sfida senza pietà tra due attrici». Aggiunge però che quell’anno avrebbe meritato allo stesso modo l’Oscar anche Viale del tramonto di Billy Wilder.
L’appartamento (1961)
Lo diresse Billy Wilder, che fu anche premiato come miglior regista. I protagonisti sono Jack Lemmon e Shirley MacLaine e il film racconta la storia di un contabile di una grande azienda che affitta il suo appartamento ai pezzi grossi di quell’azienda, per i loro incontri extraconiugali. Poi però si innamora di una donna. «Una pungente storia d’amore tragicomica», ha scritto Ide.
Tutti insieme appassionatamente (1966)
È uno dei musical più significativi del cinema americano, tuttora tra i più amati e visti di sempre. Vinse cinque Oscar ed è una storia d’amore ai tempi dell’ascesa del Nazismo, tra una donna che vuole diventare suora e un colonnello dell’esercito vedovo con 7 figli. La scena iniziale in cui Maria volteggia tra le colline austriache è uno dei momenti cinematografici più famosi e conosciuti di sempre. «Ok non è un capolavoro e forse nemmeno il più meritevole tra i film di quell’anno», scrive Ide, che comunque l’ha messo tra i migliori film della storia degli Oscar perché «pochi altri film hanno avuto un impatto culturale così duraturo».
Il braccio violento della legge (1972)
Parla di due poliziotti dalla vita piuttosto violenta, diretto da William Friedkin, interpretato da Gene Hackman, Roy Scheider e Fernando Rey, e girato con un budget piuttosto scarno. Ide ha scritto che «la scena dell’inseguimento in auto, una delle più grandi di sempre, fu girata senza permesso».
Il padrino (1973)
Vinse solo tre Oscar, compreso quello a Marlon Brando come miglior attore non protagonista. L’Oscar per il miglior film lo vinse venendo preferito a Cabaret, Un tranquillo week-end di paura, Karl e Kristina e Sounder. Parla di un figlio che, seppur all’inizio non vorrebbe, prende il controllo del grande giro di attività illecite del padre, il mafioso Don Vito Corleone.
Qualcuno volò sul nido del cuculo (1976)
Vinse cinque Oscar e parla dei manicomi e dell’umanità delle persone che ci stavano dentro: fu da subito celebrato per la sensibilità e per l’impegno civile, oltre che per la famosissima interpretazione di Jack Nicholson. Ide ricorda che durante le riprese ci furono frequenti e intense tensioni tra Nicholson e il regista Miloš Forman e che fu il secondo film della storia, dopo Accadde una notte, a vincere i cinque Oscar ritenuti più importanti: film, regia, sceneggiatura (in questo caso non originale), attore e attrice.
The Hurt Locker (2010)
È diretto da Kathryn Bigelow, l’unica donna ad aver vinto l’Oscar per la miglior regia, e racconta la storia di un gruppo di artificieri e sminatori dell’esercito statunitense in missione in Iraq. Lo sceneggiatore è il giornalista Mark Boal, che fece l’inviato durante la guerra in Iraq, seguendo proprio una squadra di artificieri. Ide ne ha parlato come di un «ritratto vero e viscerale della guerra moderna» e perché «l’unico film diretto da una donna ad aver vinto l’Oscar per il miglior film». Non piacque al noto critico italiano Paolo Mereghetti: «Due ore e dieci di azione e tensione ma anche di luoghi comuni sull’uomo di fronte al pericolo, sul rifiuto e insieme il bisogno di affetti, sul cameratismo e la paura. […] Una specie di Rambo a Bagdad, meno fumettistico ma ugualmente schematico».
Moonlight (2017)
È un film drammatico diviso in tre episodi che raccontano tre momenti nella vita di Chiron, un bambino (poi adolescente e uomo) nero, cresciuto a Liberty City, un quartiere di Miami. I primi due episodi sono molto simili a quelli di In Moonlight Black Boys Look Blue (il testo teatrale da cui è tratto il film), il terzo è stato pensato apposta per il film. Ide ricorda che il film fu girato con un budget di poco più di un milione di dollari e che, facendo i dovuti aggiustamenti all’inflazione, la cosa lo rende il film meno costoso ad aver mai vinto l’Oscar per il miglior film.