La Corte di Appello ha dato ragione alle giornaliste Concita De Gregorio e Maria Grazia Gerina in un processo contro l’imprenditore Antonio Angelucci
La Corte di Appello di Roma ha deciso che le giornaliste Concita De Gregorio e Maria Grazia Gerina, ex direttrice e giornalista dell’Unità, non dovranno risarcire Antonio Angelucci, imprenditore ed ex deputato del Popolo della Libertà e di Forza Italia, per sei articoli pubblicati sul giornale nel 2009. Angelucci, che aveva chiesto 20 milioni di euro di risarcimento, è stato anche condannato a pagare le spese di giudizio. Nella sentenza di primo grado il giudice aveva ritenuto diffamatorio solo uno dei sei articoli.
Come ha spiegato Repubblica, gli articoli avevano a che fare con due inchieste sulla Regione Lazio: «La prima (della procura di Roma) sulle trattative per vendere ai giornali il video girato dai carabinieri che ritraeva il governatore Piero Marrazzo in compagnia della trans Natalie. La seconda (della procura di Velletri), nei confronti di Angelucci, che in quanto editore avrebbe fatto un uso strumentale dei suoi giornali per ottenere guadagni con le attività delle case di cura Tosinvest».
Ecco come si minaccia un giornalista. Antonio Angelucci, imprenditore di cdx, chiede 20 milioni, l’editore sparisce. Le giornaliste sopportano spese per 10 anni, vincono. Così il potere prova a zittire chi parla #casounitá @pdnetwork #libertadistampa https://t.co/YPXUgqqklE
— Concita De Gregorio (@concitadeg) February 12, 2019