L’ultimo attacco contro l’ISIS, in Siria
È iniziato sabato, per liberare l'ultima porzione di territorio siriano ancora controllata dallo Stato Islamico: la battaglia potrebbe durare a lungo
Le Forze Democratiche Siriane (SDF), coalizione di arabi e curdi appoggiata dagli Stati Uniti, ha iniziato l’attacco contro l’ultima porzione di territorio siriano controllata dall’ISIS (o Stato Islamico). Dopo aver sconfitto l’ISIS a Raqqa nell’ottobre del 2017, liberando quella che era diventata la capitale del califfato in Siria, l’SDF ha via via riconquistato la maggioranza dei territori che l’ISIS controllava nel momento di sua massima forza. Ora quello che resta delle milizie dell’ISIS in Siria si trova nel sud del paese, lungo il fiume Eufrate, nella provincia di Deir ez-Zor, intorno al villaggio di Baghuz.
Mustafa Bali, un portavoce delle SDF, ha detto sabato che l’attacco stava per iniziare perché erano terminate le procedure di evacuazione di circa 20.000 civili che si trovavano nei territori ancora sotto il controllo dell’ISIS. Per lo più si tratta delle famiglie dei miliziani dello Stato Islamico, che hanno seguito i combattenti durante la ritirata e che ora si trovavano concentrate nell’ultima enclave intorno a Baghuz.
L’attacco di terra delle SDF sarà sostenuto dalle incursioni aeree dell’esercito statunitense, ma procederà probabilmente con una certa lentezza e potrebbero volerci alcune settimane per liberare completamente l’area di Baghuz. Bali ha spiegato che i miliziani dell’ISIS che si trovano lì sono quelli che fanno parte da più tempo dell’organizzazione, hanno più esperienza e sono meglio armati. Inoltre, ha detto Bali, sono probabilmente estremamente motivati sapendo che stanno difendendo l’ultima roccaforte dello Stato Islamico in Siria. L’SDF si aspetta combattimenti molto violenti per le prossime settimane e probabilmente i suoi soldati avanzeranno molto cautamente, per il timore che le aree circostanti Baghuz siano state minate.