C’è un nuovo ostacolo per i grandi uffici di Amazon a New York
Una commissione locale che potrebbe bloccare il discusso progetto ora ha un capo dichiaratamente contrario
Il Senato dello stato di New York ha nominato Michael Gianaris a capo di una commissione locale sul Controllo delle autorità pubbliche: di norma non sarebbe una gran notizia, ma Gianaris è un noto critico del progetto di Amazon di costruire dei nuovi e grandi uffici a New York, e se sarà confermato a capo della commissione avrà la possibilità di bloccarlo. La sua nomina deve essere accettata da Andrew Cuomo, il governatore dello stato di New York, che insieme al sindaco di New York Bill de Blasio è stato però il principale promotore del progetto. Il Washington Post ha scritto che a causa di queste complicazioni, Amazon sta considerando di ritirare il progetto.
Il fatto è che sia Cuomo che Gianaris sono politici del Partito Democratico, così come è in mano ai Democratici la maggioranza del Senato statale, e quindi si sta prospettando quella che sembra una guerra interna al partito. La maggioranza al Senato dello stato di New York è cambiata dopo le elezioni dello scorso novembre: nei dieci anni precedenti era stata Repubblicana, e Cuomo l’aveva spesso usata per raggiungere i suoi obiettivi politici, o collaborandoci oppure usandola come leva nelle trattative con il suo partito. Ora gli equilibri sono cambiati, e Cuomo deve decidere se accettare la nomina di Gianaris o rifiutarla dando inizio a una guerra con il resto del partito.
La commissione alla quale è stato nominato Gianaris ha una lunga storia di progetti bloccati a New York: 14 anni fa, per esempio, fece saltare il piano del sindaco Michael Bloomberg per costruire un nuovo stadio a Manhattan. Gianaris ha già ribadito che non cercherà di rinegoziare l’accordo con Amazon, ma che è proprio contrario.
L’opposizione al grande progetto e investimento di Amazon è piuttosto diffusa a livello locale, e proprio per cercare di evitarla de Blasio e Cuomo avevano deciso di muoversi a livello statale, e non cittadino. Chi sostiene il progetto, che prevede un totale di circa 3 miliardi di dollari di sgravi in incentivi cittadini e statali, dice che gli uffici di Long Island e del Queens porteranno decine di migliaia di nuovi posti di lavoro nell’area di New York. Ma vari organi locali controllati dai Democratici si oppongono per via del trattamento riservato da Amazon ai suoi dipendenti – specialmente a quelli dei centri di distribuzione – che proprio nei giorni scorsi durante un’audizione con un consiglio locale ha ribadito che non «rimarrebbe neutrale» se i dipendenti dei nuovi uffici si organizzassero a livello sindacale. Su questo punto, in realtà, si è detto d’accordo anche de Blasio.
Amazon da un po’ sta cercando di conquistare il sostegno delle autorità e dei comitati locali con una massiccia operazione di lobbying, ha spiegato il New York Times. Tra le altre cose, ha annunciato l’intenzione di avviare alcuni programmi di formazione e di miglioramento dell’offerta scolastica in decine di scuole newyorkesi. Dopo gli ultimi sviluppi, però, sembra che Amazon ci stia ripensando: lo ha scritto il Washington Post citando delle fonti anonime, ma essendo il giornale di proprietà di Jeff Bezos, CEO di Amazon, è probabile che siano fonti affidabili. L’articolo dice che la società si è tenuta aperta fin dall’inizio la possibilità di ritirarsi senza penali, e che ci sono state discussioni interne per prendere in considerazione altre soluzioni che non prevedano la costruzione di uffici a New York.