Le specialità dello sci alpino, spiegate
Quali sono le differenze tra discesa libera, supergigante, slalom speciale e gigante
Chi frequenta con regolarità le piste da sci o è appassionato di sport invernali conosce bene le differenze tra tutte le specialità di gara. Per chi invece ha meno familiarità può essere facile confondersi, specialmente nei periodi di Coppa del Mondo, Mondiali o Olimpiadi con molte gare in pochi giorni, una dietro l’altra.
Per distinguerle una volta per tutte, e magari anche per seguire meglio gli appuntamenti della stagione invernale, abbiamo messo insieme le caratteristiche che differenziano le sei specialità principali dello sci alpino.
Discesa libera (Downhill)
È la disciplina più antica dello sci alpino, assieme allo slalom speciale, e la più veloce. Nella discesa libera si scende lungo un tracciato che può arrivare a un dislivello massimo di circa 1.100 metri per gli uomini e 800 metri per le donne. Il tracciato della discesa libera è delimitato da coppie di “porte” posizionate ogni 150 metri circa. Per questioni di sicurezza i tracciati sono segnati anche da linee trasversali e longitudinali di colore blu che indicano meglio traiettorie e dislivelli. Nella discesa libera si scende seguendo solamente il percorso lineare segnato dalle porte. Sulle piste più veloci si toccano anche i 150 chilometri orari, motivo per cui le piste sono circondate da vari strati di reti di protezione.
Supergigante (Super-G)
È la seconda disciplina più veloce dello sci alpino e anche una delle più recenti. Fu introdotta dalla Federazione internazionale nel 1982 ed è uno slalom con curve ampie. Si disputa lungo un tracciato delimitato da coppie di porte e segnalato da linee trasversali e longitudinali blu. Si viene squalificati se nella discesa si manca anche solo un passaggio tra le porte. Rispetto alle altre due specialità dello slalom, il supergigante presenta curve molto più ampie e quindi si percorre con maggior velocità, infatti viene disputato sulle stesse piste utilizzate per le discese libere.
Slalom speciale (Slalom skiing)
Nello slalom speciale gli sciatori devono scendere lungo un percorso facendo lo slalom tra i pali snodati posti uno dopo l’altro in rapida successione fino al traguardo. Nello slalom i pali vengono toccati durante i passaggi e quindi gli sciatori usano protezioni apposite per mani, gambe e volto. Raramente si superano i trenta chilometri orari di velocità. Oltre alle caratteristiche che lo rendono una specialità tecnica e non di velocità, di norma lo slalom si disputa in due manche: vince chi ottiene il tempo di discesa più basso in assoluto. Un solo passaggio mancato tra i pali, anche solo con uno sci, comporta la squalifica.
Slalom gigante (Giant slalom)
Fu introdotto dalla Federazione negli anni Cinquanta. Le curve del tracciato sono più ampie rispetto allo speciale e non sono segnalate dai pali ma dalle porte. Non richiede protezioni, se non quelle standard, perché le porte vengono toccate più di rado. Lo slalom gigante è quindi più veloce dello slalom speciale, poiché le sue curve hanno un raggio maggiore, ma meno veloce e più tecnico del supergigante.
Combinata (Alpine skiing combined)
È stata introdotta negli anni Settanta e combina una prova di velocità a una delle altre tre più tecniche. Vince chi ottiene il tempo di percorrenza più basso sommando le due prove. Esiste anche nella variante della supercombinata, introdotta nel 2005, che è composta da una breve discesa libera e da una sola manche di uno dei due slalom. Entrambe le prove si disputano nella stessa giornata.
Slalom parallelo (Parallel slalom)
È una gara in cui due sciatori scendono in contemporanea l’uno contro l’altro su brevi percorsi a slalom paralleli. È considerata una specialità minore e molto più breve delle altre. Si disputa saltuariamente dagli anni Settanta.