Il Venezuela sta arrestando i giornalisti stranieri
Il regime ha arrestato giornalisti spagnoli, colombiani, cileni e francesi, arrivati per seguire la crisi iniziata una settimana fa
Negli ultimi due giorni il regime venezuelano di Nicolás Maduro ha arrestato diversi giornalisti stranieri che stavano seguendo la crisi politica iniziata la scorsa settimana con l’autoproclamazione a presidente del leader dell’opposizione Juan Guaidó. Le autorità del Venezuela hanno arrestato tre giornalisti dell’agenzia spagnola Efe – il giornalista spagnolo Gonzalo Domínguez, Loeda, la giornalista colombiana Mauren Barriga Vargas e il fotografo colombiano Leonardo Muñoz – e due giornalisti del programma televisivo francese Quotidien, i francesi Pierre Caillé e Baptiste des Monstiers. Martedì, inoltre, due giornalisti cileni erano stati arrestati e poi espulsi dal paese.
I governi dei paesi dei giornalisti coinvolti hanno già iniziato a fare pressioni sul regime di Maduro per chiedere la scarcerazione dei propri cittadini.
I tre giornalisti di Efe, ha scritto il País, sono stati arrestati dal Servicio Bolivariano de Inteligencia Nacional (SEBIN), l’intelligence venezuelana. Sulla loro situazione attuale non si hanno molte informazioni. Il governo spagnolo guidato dal socialista Pedro Sánchez ha detto di stare lavorando tramite la sua ambasciata a Caracas per ottenere le liberazione dei tre giornalisti nel «più breve tempo possibile». Sánchez era stato uno dei quattro capi di governo europei a dire sabato scorso che avrebbe riconosciuto Juan Guaidó come presidente legittimo del Venezuela se entro otto giorni il regime venezuelano di Nicolás Maduro non avesse convocato nuove elezioni. L’ultimatum, a cui si erano aggiunti anche Francia, Regno Unito e Germania, scadrà domenica, tra pochi giorni.
I giornalisti francesi Caillé e Monstiers, che lavorano per il programma Quotidien tramesso dal canale TMC, sono stati arrestati martedì sera insieme al loro produttore nel paese, Rolando Rodriguez, dopo che avevano fatto alcune riprese al palazzo presidenziale a Caracas. Il Sindicato Nacional de Trabajadores de la Prensa (SNTP), il principale sindacato di giornalisti in Venezuela, ha detto: «Da allora è stato perso ogni contatto con loro». La stessa sera sono stati arrestati anche due giornalisti cileni – Rodrigo Pérez e Gonzalo Barahona, del canale televisivo cileno TVN – che sono stati espulsi il giorno successivo.
Il regime di Maduro ha da tempo imposto un regime particolarmente repressivo nei confronti della libertà di stampa e di espressione, oltre ad avere di fatto smantellato il sistema democratico del Venezuela.
Negli ultimi giorni la pressione su Maduro, considerato da molti esperti il principale responsabile della gravissima crisi economica e politica che ha colpito il Venezuela, è aumentata molto, soprattutto per l’iniziativa politica di Guaidó. Guaidó è il presidente dell’Assemblea Nazionale, il Parlamento uscito dalle elezioni del 2015 e controllato dalle opposizioni: mercoledì la Corte Suprema venezuelana, alleata di Maduro, gli ha congelato i conti bancari e imposto il divieto di lasciare il paese. Guaidó, comunque, ha detto di non voler rinunciare alla sua attività politica e ha annunciato nuove manifestazioni antigovernative che si terranno nelle prossime settimane.