I migranti della Sea Watch 3 sono sbarcati a Catania
Le 47 persone che erano da giorni a bordo saranno accolte da Italia, Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania
Sono sbarcate nel porto di Catania le 47 persone che da giorni erano a bordo della nave Sea Watch 3, dopo essere state soccorse nel mar Mediterraneo. I migranti saranno accolti da Italia, Francia, Portogallo, Germania, Malta, Lussemburgo e Romania, come ottenuto dal governo – soprattutto per volontà del ministro dell’Interno Matteo Salvini – che aveva impedito per giorni alle persone a bordo di sbarcare, cercando di convincere gli altri paesi europei a dare la loro disponibilità. È la fine dell’ennesimo caso in cui poche decine di migranti soccorsi da una nave di una ong sono rimasti per settimane bloccati in condizioni igieniche e sanitarie precarie, per via del divieto di sbarco imposto dal governo.
Tra i 47 migranti ci sono diversi minori non accompagnati, per i quali è stato nominato un tutore come stabilito dalla Corte europea per i diritti dell’uomo. Dalle prime informazioni, invece, i migranti adulti e le famiglie andranno all’hotspot di Messina. La Sea Watch 3 aveva ricevuto l’indicazione di dirigersi verso Catania ieri, quando era al largo di Siracusa: un problema all’ancora aveva però ritardato lo spostamento fino a stamattina.
Salvini ha aggiunto che spera che ora verrà aperta un’indagine sulla nave Sea Watch 3: da mesi Lega e Movimento 5 Stelle portano avanti una dura campagna contro l’attività delle ong che soccorrono i migranti nel mar Mediterraneo, nonostante non siano mai state riscontrate attività illecite nelle numerose e scrupolose inchieste giornalistiche e giudiziarie che hanno avuto come oggetto le ong. L’equipaggio della Sea Watch 3 ha espresso preoccupazione al riguardo, scrivendo su Twitter che – a differenza di quello di Siracusa – il procuratore di Catania «è noto per la sua agenda riguardo alle ONG», e di ritenere «politica» la decisione di farli sbarcare lì. Il procuratore di Catania è Carmelo Zuccaro, che in passato aveva rivolto diverse accuse nei confronti delle ong, ma le cui indagini al riguardo non hanno finora avuto conseguenze.
We have to go to Catania now. That means, we are moving away from a port of safety, towards a port where there is a prosecutor, known for his agenda regarding sea rescue NGOs. If this is not a political move, we don't know what is. We hope for the best and expect the worst.
— Sea-Watch International (@seawatch_intl) January 30, 2019
Negli ultimi giorni la Sea Watch 3 era stata al centro delle attenzioni italiane ed europee: alcuni parlamentari erano saliti a bordo contro il parere della Capitaneria di porto per verificare lo stato di salute dei migranti; la Corte europea per i diritti dell’uomo si era espressa sul caso dopo che era stata tirata in ballo dall’equipaggio della nave, dicendo che l’Italia avrebbe dovuto fornire prima assistenza ai migranti a bordo e tutela legale per i minori non accompagnati, ma aggiungendo che non era obbligata ad autorizzare lo sbarco.
Il Partito Democratico ha accusato Salvini di aver agito illegittimamente bloccando lo sbarco dalla Sea Watch 3, paragonando l’episodio a quello della nave Diciotti della Guardia Costiera, al centro del caso che vede Salvini accusato di sequestro di persona a scopo di coazione, omissione di atti d’ufficio e arresto illegale, e per il quale il Senato deve ora decidere sull’autorizzazione a procedere.