Sarà più facile interrompere le partite di calcio in caso di cori razzisti

Le squadre lasceranno il campo al secondo richiamo dell'arbitro e non più al terzo

(MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)
(MARCO BERTORELLO/AFP/Getty Images)

Nel Consiglio federale della FIGC riunito oggi a Milano è stata modificata la procedura che gli arbitri sono tenuti a seguire in caso di cori razzisti e discriminatori da parte del pubblico durante le partite di calcio dei campionati professionistici. Fino ad oggi le procedure stabilivano due brevi interruzioni a discrezione dell’arbitro in campo; alla terza le squadre sarebbero dovute rientrare negli spogliatoi per permettere al responsabile in carica per l’ordine pubblico di stabilire o meno la sospensione definitiva della partita. Con la modifica deliberata oggi, le squadre lasceranno il campo già alla seconda interruzione e, nel caso, potranno rientrare solo su decisione del responsabile per l’ordine pubblico.

La riduzione delle procedure è stata decisa a circa un mese di distanza dai fatti accaduti durante Inter-Napoli che avevano provocato la squalifica per due turni dello stadio Giuseppe Meazza di Milano e una multa per l’Inter a causa dei cori razzisti e denigratori nei confronti di un giocatore senegalese e dei tifosi napoletani.