Il consiglio comunale di Roma ha approvato una mozione per chiedere lo sgombero della sede di Casapound

(ANSA/CLAUDIO PERI)
(ANSA/CLAUDIO PERI)

Il 29 gennaio il consiglio comunale di Roma ha approvato una mozione per chiedere lo sgombero della sede di Casapound a Roma, un edificio in via Napoleone III che il partito politico di estrema destra occupa abusivamente dal 2003. La mozione è stata presentata dal Partito Democratico e votata anche dal Movimento 5 Stelle, mentre hanno votato No quattro consiglieri del centrodestra. La mozione impegna la sindaca Virginia Raggi “ad intervenire presso il Ministero degli Interni, il prefetto e il questore” affinché sia predisposto lo sgombero immediato dell’edificio. L’immobile non è di proprietà del comune e sarà il ministero dell’Interno a decidere se sgomberarlo o meno.

Il consigliere del PD Giovanni Zannola aveva motivato la richiesta di sgombero dicendo che «in quell’edificio di pregio al centro di Roma si costruisce un odio profondo, dimostrato dai numerosi episodi di violenza di cui l’associazione Casapound Italia si è dimostrata rea. Sappiamo che l’immobile non è del Comune ma, far sfuggire l’amministrazione da responsabilità, sappiamo anche che c’è la disponibilità di una possibile permuta da parte dell’ente di proprietà. Chiediamo, dunque, un impegno a cacciare chi utilizza un bene pubblico di pregio dove nessuno può entrare con un danno erariale ingente, e restituirlo alla città con un confronto con i romani sulla sua destinazione».