La Corte di Strasburgo ha chiesto all’Italia di fornire cure mediche, cibo e acqua ai migranti a bordo della Sea Watch 3
La Corte europea dei diritti dell’uomo, con sede a Strasburgo, si è espressa sul ricorso presentato lunedì contro il governo italiano dalla nave Sea Watch 3, che da giovedì si trova in acque territoriali con 47 migranti a bordo senza avere un porto dove attraccare. La Sea Watch 3 aveva chiesto alla Corte se il governo italiano, impedendo lo sbarco, stesse violando i diritti fondamentali delle persone soccorse. La Corte ha chiesto all’Italia di «prendere il prima possibile tutte le misure necessarie per assicurare ai ricorrenti cure mediche adeguate, cibo e acqua», cioè di fornire prima assistenza ai migranti a bordo della Sea Watch 3, ma non ha accolto la richiesta del comandante della nave e del capo missione di ordinare all’Italia lo sbarco dei migranti. La Corte ha anche chiesto al governo italiano di garantire ai minori non accompagnati a bordo, otto in totale, una «tutela legale» adeguata.
Martedì mattina il ministro dell’Interno Matteo Salvini aveva detto che avrebbe autorizzato lo sbarco solo se poi i migranti a bordo fossero stati portati in Germania (dove ha sede la ong Sea Watch) o nei Paesi Bassi (il paese di bandiera della nave).