Ci sono mercenari russi a difendere Maduro in Venezuela?
Lo sostiene un'inchiesta di Reuters, che aveva già svelato la loro presenza in Siria e in Ucraina
Secondo un’inchiesta pubblicata venerdì da Reuters, negli ultimi giorni sarebbero arrivati in Venezuela un certo numero di “contractors” russi, cioè mercenari che lavorano per società militari private, con l’obiettivo di difendere il regime del presidente Nicolás Maduro dai tentativi dell’opposizione di togliergli il potere. Reuters, che ha basato la sua inchiesta sulla testimonianza di diverse fonti, ha detto che né il ministero della Difesa russo né il ministero dell’Informazione venezuelano hanno voluto commentare la notizia. Il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, ha commentato, riferendosi alla presenza di mercenari russi in Venezuela: «Non abbiamo questa informazione».
Tre delle fonti citate da Reuters hanno detto che i mercenari arrivati in Venezuela sarebbero legati a “Wagner”, gruppo formato per lo più da ex soldati che negli ultimi anni è intervenuto a sostegno dei militari russi impiegati in azioni militari in Siria (a fianco del presidente siriano Bashar al Assad) e in Ucraina (a fianco dei ribelli filo-russi). Del “gruppo Wagner”, che si sospetta abbia legami con il regime del presidente russo Vladimir Putin, si era parlato anche nell’agosto dello scorso anno dopo l’uccisione di tre giornalisti russi nella Repubblica Centrafricana: i tre, che avevano lavorato per giornali anti-Putin o che si erano occupati delle opposizioni in Russia, stavano indagando proprio su “Wagner”, i cui mercenari sarebbero stati presenti nel paese africano.
L’uso di mercenari al posto di soldati veri e propri garantisce di norma alcuni vantaggi per il paese che li impiega, soprattutto se c’è la volontà di mantenere segreta l’operazione militare in questione: tra le altre cose, l’uso dei “contractor” consente al governo di non prendersi la responsabilità di azioni controverse o violazioni di norme internazionali. Se venisse confermato che mercenari russi di “Wagner” sono arrivati in Venezuela per difendere il regime di Maduro, ha scritto il giornalista Andrew Roth sul Guardian, sarebbe la prima azione militare conosciuta del gruppo nell’emisfero occidentale.
Secondo l’inchiesta di Reuters, i mercenari russi sarebbero arrivati in Venezuela con un volo commerciale proveniente da Cuba, paese di cui la Russia è tradizionale alleata. Non si sa con precisione di quanti mercenari si stia parlando: Yevgeny Shabayev, leader di un gruppo paramilitare di cosacchi che ha legami con i mercenari russi, ha detto di avere sentito di almeno 400 mercenari mandati in Venezuela; altre fonti contattate da Reuters hanno citato però numeri più limitati. Shabayev ha detto inolre che il compito dei mercenari russi sarebbe quello di proteggere Maduro da qualsiasi tentativo di arrestarlo da parte di membri delle forze di sicurezza venezuelane che potrebbero avere simpatia per le opposizioni.
L’inchiesta sull’arrivo di mercenari russi in Venezuela è stata pubblicata due giorni dopo le grandi manifestazioni che si sono tenute nel paese convocate dal nuovo emergente leader delle opposizioni venezuelane, Juan Guaidó, che ha sfidato il potere di Maduro autoproclamandosi presidente. Guaidó è appoggiato dagli Stati Uniti, che lo hanno riconosciuto come presidente legittimo, e da diversi paesi europei. Russia e Cina, da sempre vicine al regime di Maduro, hanno invece invitato gli stati stranieri a non interferire negli affari interni del Venezuela.