Usain Bolt smette di giocare a calcio
Dopo la breve e poco fortunata carriera nella squadra australiana dei Central Coast Mariners, ha detto che la sua vita sportiva è finita
L’ex atleta giamaicano Usain Bolt ha detto che abbandonerà la sua carriera nel calcio professionistico, cominciata lo scorso settembre con la squadra australiana dei Central Coast Mariners. Bolt, tuttora detentore dei record mondiali sui 100 e i 200 metri, ha detto che la sua «vita sportiva è finita» e che ora si concentrerà sull’attività imprenditoriale. La scorsa estate aveva annunciato di voler provare a entrare in una squadra di calcio professionistica, dopo essersi ritirato ufficialmente dall’atletica nel 2017. A trentadue anni, in molti si erano stupiti di questa decisione, che qualcuno aveva paragonato a quella di Michael Jordan di dedicarsi al baseball professionistico negli anni Novanta (anche in quel caso un’esperienza poco fortunata).
All’inizio si era parlato di un suo possibile ingaggio nella squadra tedesca del Borussia Dortmund: Bolt si era anche allenato per un po’ in Germania, su iniziativa dello sponsor tecnico Puma, ma alla fine non se ne era fatto niente. Si era poi allenato con la squadra norvegese dello Strømsgodset e poi aveva giocato alcune amichevoli in Australia con i Mariners. Nella sua seconda partita aveva segnato due gol mostrando dei piccoli miglioramenti, ma si era capito abbastanza in fretta che non era destinato a un grande futuro. Era rimasto nella squadra otto settimane, durante le quali aveva rifiutato un’offerta di ingaggio da parte della squadra maltese dell’FC Valletta, e poi si era svincolato a novembre. Da allora non ha più giocato a livello professionistico.
«È stato divertente finché è durato, non voglio dire che non abbiamo gestito bene la cosa, ma credo che abbiamo sbagliato alcune cose. Si vive e si impara, è stata una bella esperienza, ho molto apprezzato essere in una squadra» ha detto Bolt. Riguardo alle sue attività imprenditoriali, ha detto di essere impegnato in molti settori diversi.