La sfilata di Louis Vuitton, che ha portato la strada nel lusso
Ambientata a New York di notte, dedicata a Michael Jackson e accompagnata da una performance di Blood Orange
Lo stilista Virgil Abloh ha presentato la sua seconda collezione maschile da direttore creativo dell’azienda francese Louis Vuitton durante la Settimana della moda uomo di Parigi, in corso dal 15 al 20 gennaio. Era la prima collezione pensata per l’autunno/inverno e probabilmente una delle più attese della stagione: Abloh è figlio di immigrati ghanesi negli Stati Uniti e si è fatto strada da solo finendo per diventare amico del rapper Kanye West e della moglie Kim Kardashian; viene dal mondo dello streetwear – il modo di vestire della strada reso famoso da rapper e skater, fatto di felpone, pantaloni larghi e scarpe da ginnastica – ed è stato chiamato a rinnovare lo stile di Louis Vuitton, uno dei più patinati marchi del lusso europei.
Anche in questa filata, tenutasi alle Tuileries, Abloh non ha tradito le aspettative, disegnando una collezione che tiene insieme le forme, il gusto e gli elementi distintivi dello streetwear con materiali di lusso, tagli raffinati e loghi Louis Vuitton stampati o in rilievo. Soprattutto ha sancito anche nell’ambiente della moda di lusso – come già avvenuto in quello della musica, del cinema e della cultura in generale – il successo e la predominanza del mondo da cui proviene: venire dalla strada, essersi fatti da sé, vivere la notte è il modello predominante dell’uomo d’oggi nelle aziende di moda.
La sfilata è stata presentata come un omaggio a Michael Jackson, ma a parte qualche particolare – dai cappelli ai guanti alle paillettes – lo è stato soprattutto alla sua storia personale, non così diversa da quella dello stesso Abloh. Era ambientata in una strada di New York, di notte, dove i modelli sfilavano in modo apparentemente disordinato scansando le foglie morte, tra i bidoni della spazzatura e gli artisti che disegnavano graffiti sulle saracinesche abbassate dei negozi. Poco prima della fine le luci si sono spente per lasciare entrare cinque modelli con borse e sneaker che si illuminavano nel buio.
La sfilata è stata accompagnata da musica dal vivo – una performance di Blood Orange, e un assolo di sax per rievocare la New York degli anni Novanta – e c’è stata anche una breve esibizione del modello ed ex ballerino Alton Mason. Nel pubblico c’erano l’attore Timothée Chalamet (che alla cerimonia dei Golden Globe si era fatto notare per un completo disegnato da Abloh), il musicista Frank Ocean, l’attore Joel Edgerton e Naomi Campbell.
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