È esplosa un’autobomba a Bogotà, in Colombia
Davanti a un'accademia di polizia: ci sono 8 morti e almeno 60 feriti
È esplosa un’autobomba a Bogotà, la capitale della Colombia: ha ucciso 10 persone e ne ha ferite almeno 60. L’auto è esplosa fuori dall’accademia di polizia General Santander, che si trova nel sud della città. Il governo non ha ancora diffuso i nomi delle persone uccise, ma il presidente dell’Ecuador Lenin Moreno ha detto che tra loro c’è una cittadina ecuadoriana,
Per il momento l’attacco non è stato rivendicato e le autorità non hanno ancora formulato delle accuse, ma nelle scorse settimane la polizia aveva subito attacchi da parte dei ribelli marxisti dell’Esercito di Liberazione Nazionale (ELN), dopo che i negoziati di pace con il governo conservatore del presidente Ivan Duque si erano bloccati. Tra i sospetti c’è anche l’Esercito Popolare di Liberazione (EPL), un altro gruppo di guerriglia di estrema sinistra.
Il procuratore generale colombiano Nestor Humberto Martinez ha spiegato alla stampa che l’auto era stata trasportata su un camion, caricata con 80 chili di pentolite, un forte esplosivo. L’autista si era presentato a una delle entrate dell’accademia, aveva poi superato un checkpoint e aveva proseguito per circa 300 metri prima di attivare l’esplosivo. Alcuni testimoni hanno detto di avere sentito una forte esplosione che ha distrutto i vetri di alcuni edifici vicino all’accademia.
L’attentato è preoccupante non solo per la quantità di morti e feriti ma anche perché ricorda un passato non troppo lontano della capitale, quando le bombe esplose dai trafficanti di droga e dai guerriglieri, primo tra tutti il gruppo terroristico delle FARC, erano all’ordine del giorno. Le FARC non sono considerate tra i possibili attentatori, dopo l’accordo di pace firmato con il governo nel 2016.